giovedì 29 dicembre 2011

L'inizio della fine

Ok, ho cominciato la sperimentazione con Mr. Malt, per produrmi la birra in casa!!!


Ormai è solo questione di tempo, prima che mi trasformi definitivamente in Homer Simpson.
Anzi no... per lo meno non sono calvo. Mi trasformerò in lui:


...vi ho voluto bene (burp!).



mercoledì 21 dicembre 2011

...anche questa è par condicio!

Beh, dopo le recenti uscite agghiaccianti della sinistra estrema, fa quasi piacere vedere che anche dall'altra parte non si fanno mancare nulla, in quanto a idiozie:

Da una parte abbiamo la sempre più caricaturale Mussolini che sproloquia dando del "cubano" ad un governo francamente fra i meno sinistrorsi degli ultimi decenni, e dall'altra abbiamo un'intera città di nostalgici...
...che hai voja a dire che sono "apolitici" quando le motivazioni del comitato sembrano un comunicato dell'EIAR: "Latina vuole dare un segnale forte ed audace che dimostri di non temere il proprio passato."
Vabbè e poi? Spezzerete le reni all ANCI e i cocci sono suoi?

martedì 20 dicembre 2011

Quando la realtà supera la fantasia

Non me ne voglia il mitico Stefano Disegni se riporto qui una sua strip ma dato che già in un'altra occasione proprio lui s'era stupito di come la realtà riuscisse a superare la fantasia (quella volta il protagonista era Minzolini) mi è sembrato giusto segnalare che ancora una volta una delle sue geniali strip è stata surclassata dalla triste realtà. Questa volta per gentile concessione del compagno Marco Rizzo, ladies and gentlemen!
Gustatevi la strip e poi ripensate alle sue ultime geniali uscite.

lunedì 19 dicembre 2011

Spettacoli poco edificanti


...eee beh, in effetti dopo quasi venti anni di governo della sinistra... vero? Quel terrone di Sivio "Che" Berlusconi a cui vi siete così strenuamente opposti per tutti questi anni ha colmato la misura, veeero?
Guardate... fate più bella figura coi cari vecchi proclami tipo "la lega ce l'ha duro" o "Roma ladrona", perché appena tentate una qualsivoglia analisi politica appena un filo più elaborata franate nel ridicolo in maniera sconcertante.
(Nota di colore: questa foto l'ho scattata passeggiando di ritorno dalla birreria vicino a casa. Per fortuna che non c'era quasi nessuno per strada perché non dev'essere stato un bello spettacolo vedere un agitato che bestemmiava a gran voce, poi tirava fuori il telefonino, scattava una foto e si allontanava gesticolando e continuando a calare agghiaccianti eresie... è che cose del genere te le cavano, cazzo!)

mercoledì 14 dicembre 2011

La pirateria è un reato






Mi sono appena comprato l'ultimo spettacolo del mitico Louis C.K. scaricandolo ad alta risoluzione dal suo sito per soli 5 dollari. Il buon Louis ha deciso di mettere in piedi un esperimento di marketing, in cui un suo nuovo spettacolo viene messo a disposizione al prezzo più basso possibile, senza intermediari, senza restrizioni tecniche o legali e con una procedura d'acquisto semplice e diretta.
Qui è spiegato tutto (e pure in maniera divertente... io che conosco bene il soggetto me lo sono letto tutto immaginandomelo con la sua voce ^__^)
Certo, per lui è stato possibile farlo perché - da artista già affermato quale è - era economicamente in grado di sostenere i costi di autoproduzione dello spettacolo e di costruzione e manutenzione del sito da cui poi venderlo, ma l'idea è risultata vincente oltre ogni più rosea aspettativa. E per la gente, vedersi offrire la possibilità di ottenere una copia perfettamente legale, senza restrizioni di area, e senza iscrizioni intermedie (a parte PayPal attraverso cui si paga) è stato più che sufficiente per decidere di pagare per qualcosa che comunque molto probabilmente si troverebbe anche piratato.
Qualcosa da imparare, da tutto questo, c'è di sicuro, ma confido che le varie realtà italiane (discografici, SIAE e artistoni vari) faranno tutto il possibile per ignorarlo e continuare con politiche protezionistiche e punitive, non ho alcun dubbio a riguardo.

venerdì 2 dicembre 2011

Mai smentirsi!

Come ho già più volte detto, in questo paese le cose vanno sempre più spesso all'incontrario. La denuncia sociale e le più spietate analisi politiche le fanno i comici, per esempio. E tanto per non rischiare di smentirmi, dopo che Tele Vaticano Rai Uno, sempre appecorata nei confronti della Sacra Romana, ha deciso di vietare l'uso della parola "profilattico" durante la giornata mondiale per la lotta all'AIDS (Franz Kafka non avrebbe saputo fare di meglio) ecco che chi prende una posizione in decisa controtendenza sono un'altra volta dei comici, i mitici Lillo e Greg di 610 (con tutto lo staff, suppongo)




Avremo pur allontanato uno dei motivi che ci rendeva ridicoli come nazione e come popolo, ma l'altro ce l'abbiamo in casa, e pure a scrocco, visto che non paga l'ICI.

lunedì 28 novembre 2011

Ascolta il nonno, che lui ne sa!

Cominciamo col dire che ora posso morire felice. I miei idoli di gioventù ormai li ho visti tutti. Tralasciando per forza di cose Freddie Mercury che mi è morto prima che potessi vederlo dal vivo (screanzato!), Mark Knopfler l'ho visto più volte (con e senza Dire Straits) gli Iron Maiden pure... ora che mi son gustato anche l'immenso Macca, direi che posso considerarmi soddifatto.
E sarei rimasto soddisfatto anche se Sir Paul avesse fatto un concerto al minimo sindacale, tipo "hallo - suoniamo i pezzi - goodbye". In fondo è una leggenda vivente e non ha più nulla da dimostrare a nessuno. Invece il nonnetto non solo ci ha dato dentro per due ore e mezza (tre bis!) ma ha anche dimostrato una comunicatività ed una voglia di mettersi in gioco davvero sorprendenti. A cominciare dallo sforzo di imparare delle frasi in italiano che andassero al di là dei convenevoli e saluti di rito, correggendosi e ripetendo quando si impappinava (in fondo non ce n'era bisogno, la gente avrebbe capito ugualmente, anche se avesse pronunciato male qualche parola).
La grandiosità della struttura dell'intero spettacolo, coi suoi tre megaschermi, era poi comunque estremamente funzionale a ciò che accadeva sul palco, che infatti era estremamente sobrio e a misura di musicista. I cinque musicisti, infatti, erano chiaramente i protagonisti, ed una accuratissima regia video (che Paul non ha mancato di ringraziare ed omaggiare, a fine concerto - altro tocco di classe) ha efficacemente riproposto per tutte le tredicimila persone presenti, anche le più lontane, quello che accadeva sul palco.
Che Paul stesso fosse ben conscio di essere anch'egli un ingranaggio parte di un meccanismo complesso (quand'anche l'ingranaggio più in vista e quello per cui la gente aveva pagato il biglietto) è stato chiaro alla fine del concerto quando, ormai all'ultimo bis, ha deciso di variare leggermente la scaletta dei brani. Invece di atteggiarsi a superstar che fa quello che gli pare e la gente al suo servizio si deve adeguare, e possibilmente in fretta, si è preoccupato di avvisare uno dei tecnici della regia che si sarebbe messo al piano, avrebbe fatto un ultimo brano lì, prima di tornare davanti al palco e finire lo spettacolo.
All'esatto opposto, invece, ma solo apparentemente, è stato il concerto di Bob Dylan a cui ho assistito un paio di settimane fa (insieme a Mark Knopfler, tanto per non sbagliarsi). Che Dylan non fosse esattamente caloroso e comunicativo già lo si sapeva e difatti non ha stupito nessuno che le uniche parole uscite dalla sua bocca (a parte quelle delle canzoni, chiaramente) siano state i nomi dei musicisti e "thank you, goodbye". Null'altro. Il che però non vuol dire che non si sia messo pesantemente in gioco pure lui. Al contrario di Paul McCartney, difatti, che ha eseguito molto fedelmente la selezione di brani scelti (con l'unica eccezione di una versione di "Something" iniziata da solo all'ukulele e solo successivamente sfociata nella versione rock ballad che tutti conoscono) quest'altro nonnetto, che neppure lui ha più bisogno di dimostrare alcunché a nessuno, ha preso i suoi brani, anche i più classici, e li ha stravolti da cima a fondo.
Evidentemente il detto secondo cui gli opposti alla fine si toccano, ha un certo suo fondamento perché per uno che potrebbe benissimo cantare "Like A Rolling Stone" esattamente come l'ha incisa la prima volta quarantasei anni fa (e la gente sarebbe contentissima ugualmente) rielaborarla ogni volta, anche a rischio di renderla irriconoscibile, non è una cosa così scontata, e il fatto che invece lo faccia regolarmente (come confermatomi da un mio amico che l'ha già visto più volte dal vivo) dà la misura, a mio parere, di quanto anche Bob Dylan sia ancora uno capace di darsi completamente all'ascoltatore, anche se in una maniera non così immediata ed evidente come il Macca.



Bisogna sempre ascoltare i nonni. Che loro ne sanno!

sabato 19 novembre 2011

Stefano Benni 2.0...?

Ci sono delle categorie, di luoghi ma anche dello spirito, che non possono essere modificate. Sono così e basta. Azzardare improbabili incroci fra categorie diverse è un'impresa persa in partenza. Il risultato stona come un rutto durante "Yesterday" (anche se fa molto più ridere, ammetto...)


mercoledì 16 novembre 2011

Ho voluto il kayak? E mo' pagaio!

Ecco, cominciamo a recuperare tutte le robe perse per strada in questi mesi. Già di mio sono una frana ad organizzarmi, se poi ci aggiungiamo impegni di concerti, tesi al conservatorio, cazziemmazzi, capite che è un attimo, per me, perdere pezzi per strada... già perché questo clippino che ora - a metà novembre - metto allegramente online, l'ho girato ai primi di giugno! Il 12, per la precisione.
Sono le riprese che ho fatto alla mitica Vogalonga (trenta Km a sola propulsione muscolare in giro per la laguna di Venezia) che però andavano montate, musicate... e ora che componi il pezzo... chiama i musicisti per registrarlo, organizzati, fai, briga... vabè ci siamo capiti.


Ecco... scuserete la qualità delle riprese un po' oblique, ma capirete che ero un filino impegnato a fare altro e la mia microtelecamera riprendeva un po' quello che capitava!
Bene, ora devo fare la stessa cosa per le riprese della discesa del Brenta in hydrospeed e il giro per i canali di Padova con la Padova In Voga.
Chissà che per prima della fine del mondo ce la faccia...

mercoledì 9 novembre 2011

Non sono io...!


Ooops!! A forza di usare il soprannome "Sandro" mi ero quasi dimenticato che il mio zietto di Milano era mio omonimo (o meglio, io ero suo omonimo, ecco).

martedì 25 ottobre 2011

Copy - oh - so - fucking - right!

Lo so che alla fine del pezzo è chiaramente visibile un "© RIPRODUZIONE RISERVATA" e perciò, se del caso, se sorgessero problemi di copyright, toglierò l'immagine. Ma un pezzo come questo (dalla rubrica "L'Amaca" di Michele Serra, su La Repubblica) non può non essere diffuso.


sabato 22 ottobre 2011

Velate proteste

Ho come l'impressione che gli abitanti di questa stradina di periferia di Padova ne abbiano le palle piene dei rallentatori...

mercoledì 19 ottobre 2011

Fatti, non pugnette!

In Italia c'è ancora una concezione del lavoro come un regalo che ti viene fatto, non come un diritto che ciascuno di noi ha.
È inutile che i capitani d'impresa si incazzino come bertucce quando gli si fa notare che gli stage non retribuiti sono da medioevo (e non stiamo parlando di fare il garzone di bottega, ovviamente). È inutile che citino altri grandi condottieri del rutilante mondo del lavoro, che affermano come oggi "Lavorare oggi a buoni livelli è un lusso", come se bastasse affermare che la merda è merda per considerarla una giustificazione sufficiente e chiudere il discorso.
Perché quando chi te lo fa notare ti fa anche presente come sia bastato andare all'estero, in un paese un po' più civile del nostro, per ottenere dapprima uno stage retribuito in maniera dignitosa, e successivamente la possibilità di un lavoro di responsabilità con un signor stipendio, beh, hai poco da incazzarti e metter su la commedia più in voga oggi del "sono stato frainteso". Hai poco da inerpicarti in giustificazioni, spiegazioni, rettifiche e cazzi e mazzi. Le parole stanno a zero. Altrove parlano i fatti, qui parlano i tromboni...

sabato 8 ottobre 2011

Il paese all'incontrario

In un paese dove sono i comici e gli autori satirici ad offrire le analisi sociopolitiche più lucide e nette e la seconda carica dello stato non fa che raccontare barzellette, non deve stupire che due signori Ciccio Cicci qualunque abbiano avuto le palle per metter su una provocazione/accusa di questo tipo:


Trascrivo qua sotto il testo dell'annuncio, perché vista l'aria che tira a proposito di libertà di parola, in questo paesucolo, non mi meraviglierei che gli blindassero il sito a breve.


6 ottobre 2011, ore 5.49: Muore Steve Jobs
6 ottobre 2011, ore 13.06: Silvio Berlusconi (scherzando) afferma di voler fondare il partito "Forza Gnocca"

Nel momento stesso in cui abbiamo sentito la notizia della battuta del Presidente del Consiglio non abbiamo avuto alcun dubbio su quello che sarebbe successo in Italia: notizie e dibattiti monopolizzati, tutto il comparto dei media a parlare quasi solo ed esclusivamente di ipotetici e fantomatici nomi di partito. 
Muore il più grande visionario della società moderna, colui che con il suo esempio ha spinto migliaia e migliaia di persone a seguire i propri sogni rischiando tutto, spinti solo dalla follia del proprio cuore e dal coraggio delle proprie idee. Ma in Italia si parla del partito della gnocca e non della eccezionale figura che ci ha lasciati, del mentore virtuale di migliaia di nuovi giovani imprenditori (tra i quali noi).
Con questo scherzo volevamo solo attirare l'attenzione dei media, che spesso manca, sulla miriade di startupper italiani che con il loro entusiasmo, la loro passione, le loro idee e i loro sacrifici inseguono i sogni che hanno nel cuore. Spesso scontrandosi però con una realtà che forse non viaggia alla stessa velocità delle loro intuizioni. Anche Apple per Jobs era un sogno. Anche Facebook per Zuckerberg era un sogno. In Italia, però, per seguire i propri sogni, per rendere reali le proprie idee, serve un entusiasmo fuori dal comune.
Steve Jobs nel suo celebre discorso agli studenti di Stanford ha detto: "Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare.". Noi abbiamo deciso di avere coraggio. Il nostro cuore e la nostra intuizione ci hanno portati a fondare una startup, Vinswer. 
Purtroppo, però, Vinswer ha sede negli Stati Uniti. Perché in Italia è molto più difficile, troppo più difficile.
Michele e Stefano


giovedì 6 ottobre 2011

Cominciamo a far pagare il biglietto?

Avrei un'ideuzza per risollevare l'Italia dalla crisi.
Viste le risate che all'estero si stanno facendo a seguito delle uscite del patetico personaggio a capo del nostro governo...
...dal Regno Unito...

...alla Germania...

...alla Francia...

...aegli Stati Uniti...

...ma anche nella lontana India...


...financo nella remota Australia!

...beh, che sia il caso di cominciare a far pagare il biglietto???

GOODBi


Steve Jobs (24/02/1955 – 05/10/2011)

giovedì 29 settembre 2011

Post a rete unificata

Dal momento che ancora una volta ci stanno provando, a mettere il bavaglio alle fonti di informazione non "addomesticate", aderisco all'iniziativa di Valigia Blu e vi invito a fare altrettanto, come indicato qui.


 
Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog?
Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione.

Cosa è la rettifica?
La rettifica è un istituto previsto per i giornali e le televisione, introdotto al fine di difendere i cittadini dallo strapotere di questi media e bilanciare le posizioni in gioco, in quanto nell’ipotesi di pubblicazione di immagini o di notizie in qualche modo ritenute dai cittadini lesive della loro dignità o contrarie a verità, questi potrebbero avere non poche difficoltà nell’ottenere la “correzione” di quelle notizie. La rettifica, quindi, obbliga i responsabili dei giornali a pubblicare gratuitamente le correzioni dei soggetti che si ritengono lesi.

Quali sono i termini per la pubblicazione della rettifica, e quali le conseguenze in caso di non pubblicazione?
La norma prevede che la rettifica vada pubblicata entro due giorni dalla richiesta (non dalla ricezione), e la richiesta può essere inviata con qualsiasi mezzo, anche una semplice mail. La pubblicazione deve avvenire con “le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”, ma ad essa non possono essere aggiunti commenti. Nel caso di mancata pubblicazione nei termini scatta una sanzione fino a 12.500 euro. Il gestore del sito non può giustificare la mancata pubblicazione sostenendo di essere stato in vacanza o lontano dal blog per più di due giorni, non sono infatti previste esimenti per la mancata pubblicazione, al massimo si potrà impugnare la multa dinanzi ad un giudice dovendo però dimostrare la sussistenza di una situazione sopravvenuta non imputabile al gestore del sito.

Se io scrivo sul mio blog “Tizio è un ladro”, sono soggetto a rettifica anche se ho documentato il fatto, ad esempio con una sentenza di condanna per furto?
La rettifica prevista per i siti informatici è quella della legge sulla stampa, per la quale sono soggetti a rettifica tutte le informazioni, atti, pensieri ed affermazioni ritenute dai soggetti citati nella notizia “lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Ciò vuol dire che il giudizio sulla assoggettabilità delle informazioni alla rettifica è esclusivamente demandato alla persona citata nella notizia, è quindi un criterio puramente soggettivo, ed è del tutto indifferente alla veridicità o meno della notizia pubblicata.

Posso chiedere la rettifica per notizie pubblicate da un sito che ritengo palesemente false?
E’ possibile chiedere la rettifica solo per le notizie riguardanti la propria persona, non per fatti riguardanti altri.

Chi è il soggetto obbligato a pubblicare la rettifica?
La rettifica nasce in relazione alla stampa o ai telegiornali, per i quali esiste sempre un direttore responsabile. Per i siti informatici non esiste una figura canonizzata di responsabile, per cui allo stato non è dato sapere chi sarà il soggetto obbligato alla rettifica. Si può ipotizzare che l’obbligo sia a carico del gestore del blog, o più probabilmente che debba stabilirsi caso per caso.

Sono soggetti a rettifica anche i commenti?
Un commento non è tecnicamente un sito informatico, inoltre il commento è opera di un terzo rispetto all’estensore della notizia, per cui sorgerebbe anche il problema della possibilità di comunicare col commentatore. A meno di non voler assoggettare il gestore del sito ad una responsabilità oggettiva relativamente a scritti altrui, probabilmente il commento (e contenuti similari) non dovrebbe essere soggetto a rettifica.

Qui l'articolo completo


@valigia blu - riproduzione consigliata

lunedì 26 settembre 2011

evviva il Made in Italy

Chi ha detto che il made in Italy all'estero è in crisi? Ora si esporta il modus vivendi più squisitamente italiano. Tre turisti italiani fermati a Spalato mentre mercanteggiavano le prestazioni di una prostituta si sono difesi dicendo "E che c'è di male? Lo fa pure il nostro primo ministro!"
Qui l'articolo del Croatian Times.

(Un grazie a Il Russo, dal cui blog ho recuperato questa simpatica notiziona...)

senza parole






sabato 24 settembre 2011

Dilettanti allo sbaraglio

Sappiate che al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, pagato coi nostri soldi, e che dovrebbe gestire tali soldi al fine di garantire il diritto all'istruzione per tutti e sviluppare la ricerca scientifica in questo paese, non hanno nemmeno ALBA di come si sia svolto l'esperimento Opera, che è appena balzato agli onori delle cronache per gli incredibili risultati ottenuti.

(Agevolo screenshot del sito del ministero, prima che si accorgano della cappella e pongano imbarazzante rimedio. Evidentemente informarsi PRIMA è cosa che esula dalle loro capacità. Ma purtroppo per loro esiste non solo la cache di google, ma anche i blog come questo e molti altri, che hanno buona memoria. Capite perché hanno così paura di internet, quei pagliacci?)

Faccio anche notare come siano eleganti nel vantarsi dei finanziamenti a questo fantomatico "tunnel". Forse si riferiscono all'acceleratore di particelle del CERN, che se anche è stato finanziato dall'Italia, non lo è stato di sicuro sotto questo governo di puttanieri, cortigiani e vallette.
Si fanno belli con soldi stanziati da altri governi.
Quando si dice la classe.

--AGGIORNAMENTO--

Siccome una figura di merda non bastava, il Ministero ha poi risposto piccato alle svariate prese per il culo diffuse per la rete (e credo abbia dovuto anche alzare la voce per sovrastare il fragore delle risate), dicendo che sono "sterili polemiche" che che "OVVIAMENTE" (cito testuale) "il tunnel di cui si parla nel comunicato di ieri, non è per nessuna ragione intendibile come un tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso."
Peccato che la grammatica non sia un'opinione e se dico che c'è un collegamento FRA un posto ed un altro, è una frase che NON C'È MODO DI POTER FRAINTENDERE! Se ne facciano una ragione.
La miglior risposta a quest'altra PATETICA uscita de sti dilettanti strapagati l'ha data Paolo Attivissimo sul suo blog. Anche qui riposto testuale, perché vale!

«il MIUR sta dicendo che la frase “tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso” non vuol dire “tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso”, ma “tunnel... nel quale circolano i protoni”. Ossia il tunnel circolare del CERN, che sta a Ginevra. Che è come dire che “autostrada tra Roma e Milano” significa in realtà “Grande Raccordo Anulare”. Scemi noi che non l'abbiamo capito.»

Applausi.

martedì 20 settembre 2011

Piàn co e paròe...

Cara Marcegaglia, se davvero hai il coraggio di dire che "...o il governo vara «riforme serie e impopolari» nell'immediato «oppure questo governo deve andare a casa»" forse sarà il caso che specifichi anche PER CHI devono essere "impopolari", le suddette riforme.
Perché ho il sospetto che altrimenti saranno impopolari solo per noi poveri stronzi, e per voialtri molto meno.

Uno su mille ce la fa

Più vedo certe non-notizie e più mi domando dove cazzo è l'errore. La scottante attualità dell'elezione di Miss Italia ci porta a conoscenza del fatto che la nuova reginetta sta terminando il liceo scientifico e poi (ta daaa... drum roll please...) "ha intenzione di laurearsi in giurisprudenza e vuole affermarsi nel mondo dello spettacolo come cantante."
Trovatemi il nesso fra le due cose, primo, e secondo spiegatemi perché per "affermarsi come cantante" non sia previsto lo studio. Esistono una cifra di corsi, eh! Lo sai, vero? I conservatori di musica tengono corsi di laurea in musica jazz che -ovviamente- prevedono anche l'iscrizione come cantante. Anche l'Università della Musica, a Roma, e il CPM a Milano credo rilascino diplomi riconosciuti a tutti gli effetti, se proprio proprio il jazz ti fa cacare.
Solo che ho come il sospetto che nella testa di un sacco di gente (grazie a programmi della straminchia, courtesy del marito di Maurizio Costanzo, e relative imitazioni) il "farcela nel mondo della musica" abbia a che fare più o meno zero col concetto di "studiare la musica".
Più leggo ste cose e più mi convinco che la parodia fatta da 610 di "missitalia" sia quanto di più azzeccato...

sabato 17 settembre 2011

giovedì 8 settembre 2011

Diabolus in musica!

Credevamo, noi, di essere usciti dal medioevo, dai periodi bui in cui c'era chi ti diceva cos'è giusto suonare e cosa no... ah ah ah! Illusi! Basta andare a Venezia per rendersi conto che non è così. Una mia amica blogger (e soprattutto flautista) mi ha segnalato queste ultime ordinanze sulle manifestazioni musicali nei locali del centro storico e che francamente hanno un che di inquietante.
Posso capire che in un contesto tutto particolare come quello veneziano ci sia da fare attenzione ai volumi, all'impatto sonoro, etc etc (e già si potrebbe discutere sulla definizione che danno di certi generi musicali, ma vabbè), però arrivare a dire che un intero sottogenere musicale come il free jazz debba essere bandito in quanto "dissonante" rasenta il ridicolo. È ridicolmente fascista, oserei dire.
Guardate:
(se cliccate si apre a maggiori dimensioni in un'altra finestra)
E vogliamo parlare delle tassative regole sull'organico dei simpatici complessini autorizzati ad eseguire questa musica negroide? I flauti non possono essere mai in sezione!! Solo come solisti!! Amplificare il basso? Giammai! (Bassisti elettrici...? Auguri!!!)
Quasi invidio quelli che potranno fare il revival italiano, che potranno eseguire musiche di film (ma che siano noti, eh!) degli anni '60. Io che con gli Smart Set faccio un sacco di roba degli anni '70 sono già tagliato fuori! Oh e mi raccomando, voi che fate reggae! Allegri e positivi!! Ma niente quinte diminuite perché sennò vi spezzano i ditini!
E al comune di Venezia non sono manco leghisti!!!
Aiuto...

martedì 6 settembre 2011

Che cos'è il genio? - Part V



Siamo un paese con diversi vulcani attivi all'attivo (scusate il gioco di parole) e con una storia di terremoti da fare paura, e cosa pensano, i CERVELLONI al governo? Che tutti progetti relativi alla geofisica vengano esclusi dai finanziamenti alla ricerca scientifica accademica.
Ragionamento impeccabile, direi!
Del resto siamo abituati a dare retta a personaggi biancovestiti che vanno in giro per paesi sovrappopolati e con incidenze di AIDS impressionanti, a dire che usare il preservativo è peccato... è chiaro che la sottigliezza di certi ragionamenti dopo un po' cominci a sfuggirci.

domenica 28 agosto 2011

Pidì allo (s)fascio?

Boh io manco mi ci incazzo neanche più. La capacità del PD di scazzare sistematicamente ogni strategia comunicativa è ormai proverbiale... guardate questi manifesti che ho fotografato giusto oggi:



...e ditemi se non richiamano anche a voi, con la scelta di colori, col lettering e con l'iconografia, un bel manifesto di estrema destra. Non so, forza nuova, tipo.
Mi chiedo se lo fanno apposta o che.

sabato 6 agosto 2011

propaganda occulta

Mi sa che al Corriere, nella galleria fotografica sulla Corea del Nord, hanno voluto inserire della sottile propaganda contro quel regime...!

martedì 2 agosto 2011

Il paese alla rovescia

Loro ci provano a cancellare la memoria storica. E quel che è peggio ci provano con scuse patetiche indegne di chi dovrebbe rappresentare le istituzioni (paura delle contestazioni e dei fischi... per i soldi che prendono dovrebbero domare grizzly a mani nude, altro che aver paura dei fischi!).
Siamo governati da gentaglia indegna di rappresentare il popolo che -invece- è spesso capace di slanci di solidarietà e coraggio spontanei e sorprendenti.
Le persone che dovrebbero essere "migliori" -rappresentando gli interessi di tutti, le istituzioni di tutti e alla fine la Res Publica- sono troppo spesso peggiori delle persone che rappresentano.
È ora che finisca questo periodo asfittico di crisi civile. È ora che torniamo a pretendere dai rappresentanti delle istituzioni la dignità che gli compete. È ora che la finiscano di salvarsi il culo raccontando barzellette o facendo i simpatici.
Non ci servono politici simpatici. Ci servono politici seri.

mercoledì 27 luglio 2011

Il governo del fare schifo

Il prossimo che mi dice che Berlusconi ha scongiurato il pericolo "cumunista" giuro che lo piglio a secchiate di merda in faccia. Perché questo è il paese più statalista del pianeta, non c'è un cazzo da fare. È inutile che quei pagliacci che ci "governano" -il merdanano in primis- si ostinino a fare quelli che difendono la libera iniziativa, l'impresa e l'economia di mercato, e poi quando il cazzo della concorrenza bussa al loro culo, ecco che scattano le leggi per pararselo! (E di esempi ce ne sono a bizzeffe).
È di ieri la notizia che PER LEGGE sulla vendita di libri online non potranno essere applicati sconti superiori al 15%. Per legge.
Vi fa paura, eh, che la gente compri in rete, eeeh?
Devo ricordarvi di chi è la Mondadori?
Devo ricordarvi le ipocritissime campagne governative per "promuovere la lettura" (sì, la lettura di quello che vogliono LORO, grazie al cazzo)?
Ah e già che ci sono, devo ricordarvi la campagna elettorale delle "tre i"? Inglese, INTERNET e IMPRESA?????
Da quello che leggo sul blog di Alessandro Gilioli, poi, sembra che il voto sia stato bipartisan, per cui, se fosse vero, mi sa che anche il prossimo che mi viene a dire che "la sinistra ha a cuore la cultura" rischia una secchiata di merda sul muso.

mercoledì 13 luglio 2011

La banalità della vita reale.

Un mio amico mi ha appena inviato questa foto:
E gia mi immaginavo scenari assurdi, tipo "Ioooo, vagabondo che son iooSOCK! TUD!...I remeeember when rock was young... me and Susie had so much fun...!"
Ma poi leggendo l'articolo online sembra che non sia come pensavo...
Peccato, anche il mio amico s'era immaginato i Bee Gees che si inchiappettavano Pupo. A volte la vita reale è banale e deludente, uffa.

domenica 10 luglio 2011

Mai abbastanza!

Io lo sapevo... lo sapevo che dopo il volo dell'angelo non avrei avuto pace. In fondo era pur sempre una discesa attaccati ad una fune.
Molto meglio la caduta libera, no?
E difatti...




Nota bene: le musiche stavolta non sono mie. Questo è il video che quei pazzoidi della Flygang forniscono subito dopo il lancio... magari prima o poi ci metterò qualcosa di mio perché Vasco Rossi, si insomma, anca no... ;-)

mercoledì 6 luglio 2011

A buon rendere!

I debiti vanno pagati, si sa.
E la SIAE è notevolmente debitrice, nei confronti di questo inqualificabile governo di servi e damigelli di corte, non lo si può negare. Come già ho avuto modo di illustrare qui, grazie alla solerzia di Sandrina Bondy e i suoi decreti che equiparano qualsiasi supporto di memoria digitale ad un potenziale covo di pirateria musicale e/o cinematografica, NOI TUTTI ci troviamo, ogni volta che acquistiamo un QUALSIASI supporto di memoria vergine, a calare un po' le braghe e a pagare un po' la pensione ai vari Lucidalla, Paolilimiti etc etc... perché quei supporti potenzialmente potrebbero (e sottolineo potrebbero) contenere musica piratata. Per cui via di tasse e gabelle. Tasse concrete su reati ipotetici, ovvio!
Si capisce quindi come mai, quel fulgido esempio di trasparenza, rettitudine ed efficienza della SIAE si sia sperticato in un disgustoso pompino mediatico a favore del provvedimento AGCOM pro-Mediaset.
Con un comunicato che farebbe accapponare la pelle agli esperti di comunicazione, infatti, hanno tirato in ballo perfino Martin Luther King (e a questo punto mi aspetto solo che Giovanotti si schieri dalla loro parte) per giustificare l'ingiustificabile.
(Cliccate per ingrandire in un'altra pagina)

A parte il fatto che il titolo "diversamente liberi", forse non se ne sono resi conto ma non depone esattamente a loro favore, a parte lo spelling da bimbiminkia ("€uro"?!? No, davvero... "€uro"?!?!?)  è lo sciacquarsi la bocca con frasi più grandi della loro asfittica visione del mondo che mi fa girare i coglioni.
La bella frase di Martin Luther King, infatti, funziona tra persone pari. Hanno un bel dire "la mia libertà finisce dove inizia la vostra", quando loro sono un'istituzione con mezzi e appoggi che un normale cittadino manco si sognerebbe! Una paginata su un corriere nazionale costerà attorno ai 15.000 euro, infatti.
È perfettamente inutile che si nascondano dietro la scusa del copyright per difendere un provvedimento che ha come unico scopo quello di zittire il dissenso.
Ma del resto un governo che si guarda bene anche solo dall'esaminare un disegno di legge (ormai vecchio di due anni e rotti) volto ad eliminare definitivamente il monopolio SIAE va ringraziato in qualche modo, no? Il "libero mercato" del resto, è qualcosa con cui farsi belli finché lo applicano altrove.

mercoledì 29 giugno 2011

La Cina è vicina

Questo governo guidato da degli sciùr Brambilla fermi agli anni cinquanta ne sta provando un'altra... il 6 luglio arriverà una delibera Agcom, sulla tutela del copyright online, che potrà garantire all'Autorità delle comunicazioni il diritto arbitrario di oscurare siti senza un processo.
Ripeto: senza un processo.
Difatti, in presenza di sospette violazioni del copyright (e qui, essendo TUTTO in mano a Rai-Mediaset-Mondadori non credo si faccia fatica a capire DI CHI siano le luride manacce in questione) «L’Autorità potrebbe sia irrogare sanzioni pecuniarie molto ingenti a chi non eseguisse gli ordini di rimozione, sia ordinare agli Internet Service Provider di filtrare determinati siti web in modo da renderli irraggiungibili dall’Italia. Il tutto senza alcun coinvolgimento del sistema giudiziario»

Ripeto: «senza alcun coinvolgimento del sistema giudiziario»
Loro hanno un sospetto, loro decidono, loro eseguono.
I tuoi diritti te li cacci in culo.
Manco Judge Dredd, cazzo...

Questa è una norma che non esiste in nessun Paese libero
Con la scusa della tutela del copyright, il merdanano e i suoi infami servitori stanno cercando di rendere "controllabile" una delle poche fonti di informazione non soggette a controllo (il loro), rendendo il web una specie di "tivù con qualche gadget in più".
Sbrilluccicosa ed interattiva, sì, ma dove passano solo i loro addomesticati proclami, e dove chi prova ad andare in cerca di altre campane da sentire, si vede impossibilitato a farlo. (Quando non mazziato, in caso riuscisse a trovarle e volesse condividerle con altre persone).

In rete stanno ovviamente fioccando iniziative, come per esempio questa, ma mi sa che stavolta lo scontro sarà più aspro, dato che l'opposizione è ancora inebetita dal periodo refrattario post-coito, grazie agli ultimi risultati delle urne. È ancora là a fumarsi la cicca... e intanto quegli altri  stanno preparando un incursore anale pralinato, che manco se lo immaginano!

sabato 25 giugno 2011

"Ah, e un'altra cosa..."


Peter Falk (New York, 16 settembre 1927 – Beverly Hills, 23 giugno 2011)

giovedì 23 giugno 2011

La soluzione finale



A giudicare dai commenti che fioccano in giro, mi sa che Berlusconi ha capito perfettamente come fare per impedire nei secoli dei secoli che l'opposizione si ricompatti e si presenti come valida alternativa. Gli basta farsi vedere a breve distanza da qualcuno della suddetta opposizione che automaticamente molti dei simpatizzanti di quel qualcuno gridano all'alto tradimento, giurando di non votarlo mai più. (Bingo!)
Evidentemente la demonizzazione dell'avversario (in qualsiasi direzione essa vada) paga sempre, in casa Berlusconi.

venerdì 10 giugno 2011

Cambiare fa bene, ogni tanto...


...considerando che di solito è merda dalla bocca, almeno è un cambiamento.

L'animale ozioso

Vabbè, il mio corto, selezionato dai coniglioni del mitico Ruggito, è andato praticamente inosservato, a Bellaria, per cui mo' mi libero di tutti gli scrupoli che mi facevo a caricarlo da altre parti rispetto al sito della RAI (tre pagine di contratto, per poterglielo uploadare!!) e lo condivido come cazzo pare ammé!



L'animale Ozioso from Alessandro Arcuri on Vimeo
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domenica 5 giugno 2011

Farla fuori dal boccale...

Non è per rompere i coglioni a tutti i costi, ma quando l'acqua non è frizzante, basta dire che è "naturale". Chiamarla "ferma", come fosse un vino DOC, mi sembra tanto pisciare fuori dal boccale.
(Dopo aver bevuto quell'acqua lì, chiaramente!)

lunedì 30 maggio 2011

Diamo a Cesare ciò che è di Cesare

Dunque... io capisco tutto. Capisco le logiche di mercato e gli accordi fra promoters, case discografiche, cazziemmazzi e tutto quanto. Una è più potente dell'altra, c'è chi ha più voce in capitolo di altri, e via discorrendo. Però considerando ugualmente tutto ciò, secondo me non sta né in cielo né in terra che ad una band che ha fatto la storia del rock come i Motörhead sia dato lo stesso risalto di una sequela di gruppi di pischelli che potrebbero essere tutti nipoti di Lemmy (classe 1945) e che probabilmente senza i Motörhead sarebbero a suonare country... sempre che avessero mai deciso di suonare, in the first place.


...i Sum41? I SUM41?!?!? I Motörhead alla stessa stregua di una band di ragazzini? Ma per piacere.
E pure scritti sbagliati.
Pagliacci...

lunedì 23 maggio 2011

Non abbiamo mai mangiato pasta e fagioli insieme!

Io non riesco a farmi una ragione di questa tendenza, tutta berlusconiana (ma che sta trovando adepti anche dall'altra parte, ahimè) di chiamare i politici per nome. Silvio qui, Silvio là... adesso l'ultima cazzata epocale è questa:

A parte il fatto che (come si può leggere in questo blog) la Moratti non ha abolito una beneamata fava, e a parte il fatto che l'ecopass l'ha introdotto proprio lei, circa tre anni fa (per cui è inutile che cerchi di spacciarlo come un "effetto della sinistra", queste cose falle fare a Red Ronnie, che ci è abituato) qua la cosa che non tollero, proprio, è sto uso del nome proprio.
"Letizia lo ha abolito"?!?!
"Letizia"??
Ma abbiamo mai mangiato assieme, io e te?
Cos'è sto atteggiamento "uè raga, siamo o non siamo un bel movimento" con cui cercano di "avvicinare le istituzioni ai cittadini"?
Non sarebbe il caso di ricominciare a dare la rispettabilità che compete alle istituzioni? Certo, ormai di  gente rispettabile -dai sindaci fino alle più alte cariche dello stato- si fa sempre più fatica a trovarne, ma non è che se ci diamo tutti del tu e ci chiamiamo a vicenda coi soprannomi, manco fossimo i ragazzi del muretto, lo schifo ci va giù meglio, eh...

Il contaballe - diciannovesima puntata (le palle nel DNA).


Oh ma non ce la fanno proprio a non dire palle, eh! Adesso pare che tutta la vicenda dell'attivista pro-Moratti aggredita sia pure quella una succosa palla!
Non gli sono bastate le clamorose figure di merda con la vicenda Ruby, con il famoso "attentato" a Belpietro e le più recenti accuse a Pisapia di essere un ladro d'auto. No, cazzo, dovevano fare poker!

(Grazie al blog "Pensare è gratis" per la segnalazione!)

giovedì 19 maggio 2011

Grazie, Silvio.

Adesso neanche più lo sport è immune dalla più squallida propaganda politica.

(Immagine da "Il Fatto Quotidiano")

Non c'è che dire... questa italia mi fa sempre più vomitare... grazie, eh. No, no, grazie!

mercoledì 18 maggio 2011

I tempi sono maturi.

Ragazzi, questa è la più bella che abbia mai sentito! A quanto sembra, l'illustre politologo Red Ronnie (sì perché certi ragionamenti non possono che scaturire da una mente sopraffina), lui che già provò anni fa a "scendere in campo" con una formazione politica di specchiata e comprovata moralità come il PSI di Craxi -salvo venir miseramente trombato- s'è rifatto sentire in occasione dei recenti risultati elettorali di Milano.
Mi pareva che mancasse qualcosa, infatti.
Beh il Nostro è arrivato a sostenere che la sospensione, decisa in queste ultime ore, di un grosso evento musicale  programmato in centro (il LiveMi 2011), è già il primo segno dei danni fatti da Pisapia.

Cioè da uno che ANCORA NON È STATO ELETTO!!!

Al comune, ANCORA RETTO DALLA MORATTI, cancellano un evento musicale (molto probabilmente a causa dell'imminente ballottaggio, per cui forse ne avevano anche ben donde) e quel genio riesce ad incolpare di ciò Pisapia!

Redronni, ributtati in politica vah, ché mi sa che con ragionamenti "Santanchè-style" come questo, i tempi per te sono maturi! Stavolta sfondi!

lunedì 16 maggio 2011

Il contaballe - diciottesima puntata (inazione e reazione).

Probabilmente in Europa sono meno abituati all'adagio tutto italiano dello "scurdammoce 'o passato", o del voler far finire sempre tutto a tarallucci e vino, e altrettanto probabilmente, quando si trovano di fronte dei cazzari conclamati, gli viene naturale prendere dei provvedimenti.
Tipo che se "qualcuno" (sappiamo benissimo chi) promette, per l'anno 2009, il versamento di 160 milioni di dollari al Fondo per la lotta all'AIDS, e addirittura 183 milioni per l'anno successivo ma poi, lì al suddetto fondo, di soldi se ne vedono arrivare ZERO... ecco che -com'è, come non è- incredibilmente vengono addirittura presi dei provvedimenti!
Va che son strani in Europa, eh!
Qui invece abbiamo un pagliaccio che è dieci anni che promette, promette, promette... e quando gli fanno notare che ha anche fatto un "contratto con gli italiani" i suoi solerti cagnolini legulei si inventano prontamente che "il suo contratto non aveva valore contrattuale"(fantastico...) ma nessuno che riesca a togliercelo dai coglioni.

Vorrei essere miliardario

Chi mi conosce bene già lo sa. Uno dei miei sogni è quello di avere così tanti ma così tanti soldi da potermi permettere di non fare un cazzo tutto il giorno e avere tutto il tempo di individuare le persone che mettono in giro certe dicerie della minchia, ed incollarmi a loro, pretendendo spiegazioni con la petulanza di un venditore porta a porta di "Lotta Comunista".
Ma proprio tipo che, individuato uno dei soggetti in questione -magari tamburellando col ditino sulla sua spalla, o tirandolo per la giacchetta- sarei tutto un continuo: "Ehi ma non doveva venir rasa al suolo Roma, ieri? Perché non è successo? Eh? Eh? Come mai non c'è stato il terremoto? Ma non dicevi che ci sarebbe stato? Eh? Dai spiegami! Mi spieghi? Dai fammi capire! Dicevi che ci sarebbe stato un cataclisma! Perché non c'è stato? Eh? Eh? Perché? Doveva esserci, no? No? E allora perché non c'è stato? Eh? Eh? Dai mi spieghi? Fammi capire! Dai! Daiiii! Perché non c'è stato? Eh? EH?!?"
FINCHÉ NON ESCE PAZZO.

lunedì 9 maggio 2011

Mettetevi d'accordo!

5 maggio 2001


9 maggio 2011

(tralasciamo qualsiasi considerazione che non sia quella semplicemente temporale, perché qualsiasi altro tentativo di dare un senso a certe parole, specie quelle più in alto, è fatica sprecata...)

Esportiamo il made in Italy

Quando la Marcegaglia dice che la sentenza Thyssen «È un unicum in Europa. Una cosa di questo tipo se dovesse prevalere allontanerebbe investimenti esteri» verrebbe da chiederle di cosa ha più paura.
Più che gli investitori stranieri smettano di considerare l'Italia un paese dove puoi allegramente far finta di effettuare la manutenzione agli impianti, oppure più che passi la pericolosa concezione che l'Italia possa diventare un paese dove chi sbaglia, paga?
Chissà, evidentemente sono queste le cose che attirano gli "investitori stranieri".

lunedì 2 maggio 2011

Ho visto l'orrore



Non solo è una macchina che trasporta sì e no due nani e un beauty case, consumando come un Tornado e costando altrettanto... ci devi pure mettere la ciliegina sulla merda!
Mah...

giovedì 28 aprile 2011

Il nostro dramma

E pensate noi che invece, a certi politici gli paghiamo lo stipendio vita natural durante!
...'a Buttigliò, mavvaaaffanculovah!