venerdì 29 gennaio 2010

Il contaballe - decima puntata

 
Questa volta è proprio difficile,  perché quasi non ho prove a sostegno di quello che dico. Ma so di aver ragione. Nella seconda campagna elettorale del nano, quella coi mitici manifesti "meno tasse per tutti", o "pensioni più dignitose" (ma anche quella francamente insultante de "un presidente operaio"... ma ciucciamelo, come dicono a Cambridge), beh insomma fra quelle agghiaccianti bordate di demagogia, mi ricordo di aver visto anche un manifesto che recitava uno stucchevole "più amore per la natura".
Già al momento mi era sembrato un nonsense, detto da parte di un palazzinaro pirata brianzolo. Credibile come gli Slayer vestiti da Hello Kitty.
Solo che adesso, a distanza di parecchi anni, ne ho avuto ulteriore riprova, con questa ennesima porcata made in fucking governo, che in pratica liberalizza la caccia con una paurosa deregulation, nonostante l'Europa ci stia col fiato sul collo già da mo' per violazioni delle direttive in materia venatoria. La legge fa così schifo che perfino la Prestigiacomo ne contesta l'approvazione. E ho detto tutto.
Però non mi dispiacerebbe recuperare da qualche parte l'immagine di uno di quei ributtanti cartelloni elettorali che predicavano più amore per la natura, perché il facciadiculismo va circostanziato sempre! Ho cercato online ma purtroppo si trovano solo le parodie ("meno tasse per Totti" e cose così). Se qualcuno dovesse trovarlo, che me lo segnali, per amore di completezza.
Si... "Più amore per la completezza", ecco!

venerdì 22 gennaio 2010

È cattiva, la propria medicina, eh?


Leggendo l'articolo si scopre che in realtà quella delle studentesse che hanno affisso questo annuncio è in realtà una provocazione, però proprio i legaioli che parlano di discriminazione fa ridere i polli!

giovedì 21 gennaio 2010

Taci e lavora!

Non mi piace iniziare un post polemico con un "sentito dire", ma visitando altri blog che parlavano dello stesso argomento che  sto per affrontare, ho letto che durante un confronto televisivo fra Prodi e Berlusconi, quest'ultimo, sentendo le tematiche sociali proposte dall'avversario, avrebbe sbottato con un “Ma questi vorrebbero che il figlio dell’avvocato e quello dello spazzino fossero uguali!”. Non che faccia fatica a crederci, ma sui sentito dire non è che si possa far molto affidamento. Per cui se qualcuno si ricordasse con precisione l'accaduto, o se avesse prove più concrete, magari me le segnali.
Perché sarebbero la ciliegina sulla merda di quanto sto per illustrare.
Un emendamento al disegno di legge Lavoro, collegato alla Finanziaria, prevede che l'apprendistato possa valere a tutti gli effetti come assolvimento dell'obbligo di istruzione, per cui se il provvedimento dovesse andare in porto gli studenti meno volenterosi potrebbero uscire dalle aule scolastiche un anno prima dell'attuale obbligo scolastico, fissato a sedici anni.
Nonostante in tutta Europa si tenda ad innalzare l'età dell'obbligo all'istruzione, in questo paesucolo tutto proiettato verso il passato si va in controtendenza. Per non parlare degli investimenti nella scuola, università e ricerca che se non erro sono tra i più deprimenti fra quelli europei.
Il sospetto che mi viene è che si vogliano creare due ceti sociali ben distinti, uno formato dai rampolli della crema, allevati a scuole private (costose) o licei prestigiosi e l'altro in cui si viene incoraggiati a mollare quanto prima gli studi, con una formazione giusto sufficiente per un lavoro qualsiasi e con pochissimi strumenti non solo per adattarsi ad un mondo in continuo cambiamento, ma anche per avere un set di strumenti di conoscenza e cultura generale che permettano di guardare al mondo con occhio critico. Gente che lavora, fa quello che gli viene detto di fare, e sta zitta. (E vota chi gli viene detto di votare, aggiungerei...)
Charamente non sto dicendo che anche il ragazzino che non ha voglia di fare un cazzo da mane a sera -le classiche "braccia rubate all'agricoltura", insomma- debba essere farcito a forza di alti concetti socio-filosofici come un'oca all'ingrasso, ma non è certo trasformando tutto ciò che non è "liceo" in scuole di serie B, in anticamere di fabbriche, che assicuri anche a chi vorrebbe imparare  oltre ad un mestiere, anche qualcosa di più sul mondo che lo circonda l'opportunità di farsi una cultura. Come fosse una colpa non voler fare l'avvocato o il commercialista. Come fosse "strano" che ad un artigiano piacesse anche farsi una cultura.
Da qui mi ricollego alla frase riportata all'inizio. Un capo dello governo (circondato da solerti valletti servitori, pure) così schifosamente classista non sarebbe certo il biglietto di presentazione migliore per uno stato che vole dirsi moderno e dove, appunto, non dovrebbe far differenza la propria estrazione sociale.
--AGGIORNAMENTO--
L'ha detto, l'ha detto.
Grazie, Denis!

--RI-AGGIORNAMENTO--
Ho appena scovato questa gustosa notizia, secondo cui il Consiglio dei Ministri venerdì prossimo dovrebbe approvare la riforma della scuola superiore che prevederà la quasi totale sparizione della geografia dai curricoli dei licei e degli istituti tecnici e professionali. Giusto per greare una nuova stirpe di teste di cazzo che non sanno manco da dove vengono gli stranieri, da che paesi, da che realtà socio-politiche stanno scappando, eccetera eccetera. Un bel gregge di pecoroni a cui insegnare che "quello lì è un diverso, un bingo-bongo che viene qui per rubarti il lavoro e scoparti la moglie".
Perfetto, direi.
Abbiamo una classe politica di infami.

mercoledì 20 gennaio 2010

martedì 19 gennaio 2010

The Mile High Club

Ragazzi qui si sta sfociando nel ridicolo. So benissimo che il tema degli abusi sui minori è delicatissimo, ma non è affrontandolo a colpi di isteria collettiva che lo si risolve.
Ho appena letto di un caso allucinante che ha per protagonista la British Airways e che dimostra quanto un eccesso di zelo possa essere alla fine controproducente.
Un passeggero è stato obbligato a cambiare di posto perché una norma della compagnia aerea vieta ai passeggeri uomini di sedersi accanto a minorenni che non siano accompagnati dai genitori, onde evitare abusi sessuali. E finché non si obbedisce, l'aero non si muove!
Rileggete pure con calma, è tutto vero.
In un tubo di metallo chiuso, pieno di svariate decine -se non centinaia- di persone, tutte più o meno sott'occhio l'una dell'altra (e sto parlando sia dei passeggeri che del personale di bordo che è sempre lì a girare per l'apparecchio) hanno paura che qualcuno riesca a molestare un bambino. Ma manco Mandrake!!!
Un conto sono quelli che vanno a strombazzarsi consenzientemente nel cesso (complimenti, viste le dimensioni) per poi vantarsene e finire nel club di quelli che l'hanno fatto sopra il miglio di quota, ma una molestia, ragazzi è un altro paio di maniche!!
Il poveretto protagonista della storia era, ovviamente, seduto suo malgrado di fianco ad un ragazzino a lui sonosciuto e un solerte steward gli ha chiesto di spostarsi. Lui ha risposto che avrebbe preferito rimanere accanto alla moglie incinta, lì a fianco, ma GNÈMTE! L'assistente di volo ha piantato un quarantotto finché il tipo non ha ceduto e ha obbedito.
Ora... voi immaginate di essere su un aereo... state distrattamente guardando il foglio plastificato con le figurine che illustrano cosa si deve fare in caso di atterraggio di emergenza quando, poco più avanti a voi, uno steward o una hostess iniziano a rivolgersi con tono autoritario a un passeggero, e voi sentite (no, tutto l'aereo sente) parole tipo "abusi sessuali", "bambini", "stupro", eccetera eccetera, rivolte all'indirizzo di quella persona.
Che idea vi fate?
Ecco, ora pensate di essere VOI, quella persona. Per esempio in un Airbus A330 con duecentocinquanta persone a bordo.
Che il tipo abbia deciso di fare causa alla compagnia aerea mi pare il minimo!
Visto anche che -come dice lui stesso- "statisticamente è provato che i minori sono molto più spesso vittime di abusi da parte dei componenti della loro stessa famiglia. Cosa faranno? Impediranno ai bambini di volare seduti a fianco dei genitori?".

domenica 17 gennaio 2010

Nostalgia, nostalgia canaglia...

Ho come il sospetto che, almeno in Veneto, il pidielle voglia racimolare consensi fra i nostalgici del fascio, altrimenti un manifesto elettorale di tale fatta voi come lo spieghereste?

No perché bastava un "me ne frego!" come slogan e facevano l'en plein!

sabato 16 gennaio 2010

venerdì 15 gennaio 2010

A quando la tassa sui neuroni?

A volte penso che Berlusconi abbia ragione.
L'Italia È un paese comunista.
Se fossimo davvero in regime di libero mercato, una sana concorrenza avrebbe già spazzato via quel covo di mafiosi filibustieri e LADRI della S.I.A.E.! L'ultima trovata governativa, che porta fra l'altro la firma di quel servo di Bondi, prevede infatti che QUALSIASI supporto tecnologico capace di memorizzare dati (quindi potenzialmente anche musica piratata) verrà tassato per compensare quei maiali delle potenziali copie, anche private, che uno si fa. Esatto, anche le copie private di backup, per dire.
Ah e quando dico "qualsiasi mezzo tecnologico" intendo dire anche gli Hard Disk vergini, le chiavette USB, fino anche ai cellulari, che ormai sono quasi tutti dotati di schede di memoria anche piuttosto capienti.
Il fatto è che non sta scritto da nessuna parte -anche se a Bondi e alla SIAE non frega più di tanto- che tali supporti debbano essere usati per contenere i frutti (ancora intrisi del sangue degli innocenti) delle criminose attività dei quindicenni che si scaricano i dischi dei Tokyo Hotel da internet!
Se un laboratorio medico si dovesse comprare un hard disk esterno per contenere i dati delle TAC fatte ai pazienti, si troverà a dover pagare una tassa perché quello stesso disco esterno avrebbe potuto comprarselo uno che si scarica i film dalla rete. O anche uno che si salva i propri DVD su un singolo disco fisso, per averne una copia di sicurezza.
E il prossimo cellulare che vi comprerete probabilmente avrà un lievissimo rincaro per lo stesso identico motivo! Come dite? Non ci sta la vostra copia privata di Inglorious Basterds sulla scheda di memoria del telefonino? Pensate che a quei cani della SIAE freghi qualcosa?
La tassa sarà piccolissima, per carità, ma moltiplicatela per il numero di TUTTI gli hard disk, pen drive, schede di memoria e cellulari venduti, e ditemi se non è un clamoroso PIZZO in perfetto stile mafioso!
Già in passato (se non ricordo male dietro pressioni delle major discografiche -altro covo di filibustieri-) LA SIAE aveva di buon grado accettato di tassare i supporti tipo CD e DVD. Con buona pace di chi utilizza quei supporti per memorizzare dati che con la musica non hanno nulla a che fare (studi fotografici, di ingegneria, di statistica... si insomma quasi ogni categoria professionale). Questa volta però, con l'aiuto dell'unico ministro che riesce ad essere un ossimoro vivente rispetto al concetto di cultura in senso lato, hanno fatto il salto di qualità.
Forze sforzandosi un po' potrebbero arrivare a tassare i nostri neuroni, visto che anche quelli possono, in fondo, memorizzare musica!!!
Bisogna che mi informi come dis-iscrivermi da quel covo di ladri, perché non voglio più averci a che fare (appena scopro come gestire i pezzi che ho già registrato presso di loro, giusto per non pigliarmelo in quel posto due volte, ecco... la tutela dei diritti d'autore è sacrosanta, ma non a questo prezzo!)
--AGGIORNAMENTO--
Stando al Blog di Alessandro Gilioli (che a sua volta riporta dati da quello di Federico Ferrazza) le cose starebbero anche peggio. Nel senso che la tassa potrebbe essere anche particolarmente consistente, nel caso di dispositivi molto capienti. Si parla di possibili aumenti di anche 30 € su supporti di 250 Giga in su. Considerando che un disco rimovibile di quel taglio viene sui 70 €, più o meno, stiamo parlando di rincari di quasi il 50%. Sempre per la serie "meno tasse per tutti"...

mercoledì 13 gennaio 2010

Lost in translation

Probabilmente avrete visto la notizia del tassista newyorkese che ha trovato nel suo taxi più di ventimila dollari (fra contanti e gioielli) lasciati lì da una distratta turista italiana. La notizia però non è tanto quella del ritrovamento del malloppo, quanto della restituzione! L'onestissimo Mukul Asadujjaman, infatti, ha restituito tutto quanto alla legittima proprietaria. Peccato che sia La Repubblica che il Corriere omettano di motivare il gesto del giovane guidatore e tocchi andare a scovarne le ragioni sul sito della BBC. Il Corriere arriva ad addentrarsi in profonde spiegazioni tipo: "«Quando avevo cinque anni mia mamma mi disse,«Sii onesto, lavora sodo e salirai di livello»", mentre la Repubblica glissa.
Sul sito della BBC, invece si legge:

"Asked if he was tempted to keep the cash, Mr Asadujjaman said the money would have allowed him more time to study, «but my heart said this is not good».
He also turned down a reward, saying he could not accept it as a devout Muslim, Newsday reported.
«I'm needy, but I'm not greedy,» he said. «It's better to be honest»."


"Alla domanda se fosse stato tentato di tenersi il denaro Mr. Asadujjaman ha risposto che gli avrrebbe consentito di continuare lo studio «ma il mio cuore mi ha detto che non sarebbe stato giusto».
Ha anche rifiutato una ricompensa, riporta la Newsday, dicendo che come devoto musulmano non avrebbe potuto accettarla. «Sono bisognoso ma non avido», ha detto. «È meglio essere onesti»."

Ooops! Com'è che nelle versioni italiane il riferimento alla sua religione sparisce del tutto? Per una volta che alla religione islamica non viene associata una connotazione negativa e catastrofista...!!!

martedì 12 gennaio 2010

Repetita iuvant

...solo che dopo un po' il sospetto che ti piglino per il culo, ti viene.
O almeno dovrebbe!






(Grazie ai blog Nonunacosaseria e Pernienteserio che hanno postato quelle chicche e ad Alessandro Gilioli che le ha ulteriormente diffuse!)

lunedì 11 gennaio 2010

Ah ecco...


Cioè questi stanno all'opposizione e col governo ci vorrebbero trombare? Usare una metafora meno rivelatrice no eh?
Da qualche parte Freud se la sta ridendo.
Noi, per usare un'altra velata metafora a toni pastello, continuiamo a pigliarcelo (anzi no, a tenercelo) in culo...

lunedì 4 gennaio 2010

La prima sfida dell'anno nuovo

Come ormai da diversi anni, verso natale, arriva a mia madre un sincero omaggio dalla Puglia, per ragioni che ormai non ricordo nemmeno più, ma penso sia a causa di un suo soggiorno lavorativo in tale regione. Il fatto è che tale presente è un massiccissimo pescione di pasta di mandorle (di produzione rigorosamente artigianale) denso come l'uranio e capace di sfamare un plotone di bersaglieri.
Per evitare di andare in coma diabetico, mia madre, ogni anno, in occasione delle mie visite natalizie, m'ammolla il mattonazzo, conscia del fatto che il mio metabolismo sembra ancora tenere botta. Sembra, ripeto.
Per essere buono è buonissimo eh, ma chiaramente la carica zuccherina del preparato gastronomico in questione ne limita l'assunzione ad alcuni bocconcini di tanto in tanto, magari con fare distratto giusto per dare l'idea che si stava passando di lì per caso e si voleva dare un assaggino...



So già che me lo trascinerò fino a pasqua, fidatevi. Visto che ho iniziato a mangiarlo dalla coda, da qui ad aprile ogni volta che aprirò il frigo riceverò dei severi sguardi inquisitori dal pescione! E per ultimo resterà il suo sorriso sardonico (e come potrebbe essere altrimenti?!) a ricordarmi che anche quest'anno ho rischiato la mappazza!