giovedì 31 marzo 2011

copyright sto cazzo!

No, non sono un fanatico di quelli che vogliono l'abolizione totale del copyright (di solito punkettoni figli di papà), era giusto una considerazione che mi era venuta ripensando alle vicende che hanno visto Merdaset far causa a YouTube su argomentazioni concernenti il diritto d'autore.
Perché poi si vedono video del genere e si capisce che quello del copyright è solo un pretesto ridicolo.
Anzi... scommettiamo che entro pochi giorni lo fanno sparire?



lunedì 28 marzo 2011

Il contaballe - diciassettesima puntata


Ormai l'arte pallonatoria del nano si sta estendendo e diventando modus operandi di tutto l'ecosistema che gli gravita attorno. L'ultima prodezza ha avuto luogo -manco a dirlo- in un programma di Canale5, in cui una sedicente abitante de l'Aquila si è sperticata di lodi sulla ricostruzione (operata naturalmente dal mitico "Governo Del Fare") della sua martoriata città. Mancava solo che arrivasse a dire che le case le ha costruite personalmente Berlusconi, a mani nude, e facevamo l'en plein.
Peccato che ci si sia voluto poco per scoprire che si trattava di una figurante, nemmeno aquilana, pagata per recitare un copione.

'A CAZZARIIIIIII!!!!

(Purtroppo però, come dice Alessandro Gilioli in questo suo azzeccatissimo post, la stragrande maggioranza degli italiani, cioè quelli che pensano che "Forum" -e per estensione la TV- sia "la verità", manco si accorgeranno di essere stati ancora una volta, inesorabilmente, presi per il culo)

sabato 26 marzo 2011

Che cos'è il genio? - Part IV

Non so chi l'abbia concepito tale cartello e neppure chi abbia scattato la foto, l'ho solo trovata su Friendfeed. Ma le va dato il riconoscimento che merita!


Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità di esecuzione."
"Il Perozzi" (Philippe Noiret)

lunedì 21 marzo 2011

Ora sì che è tutto più chiaro!

Giuro che non volevo crederci. Ho visto circolare questa notizia su qualche social network e mi è parsa talmente aberrante, talmente frutto di una mente malata, da non riuscire a crederci e pensare che fosse in qualche modo frutto di un fraintendimento, di un'esagerazione.
E invece, a questo link, ho trovato la registrazione di Radio Maria in cui viene riportato quello che pensa del terremoto in Giappone l'illustrissimo Monsignor Mazzella, arcivescovo di Rossano Calabro, che viene così sparato al primo posto della mia personalissima classifica delle persone che devono morire male (e lentamente).
Il suo illuminato pensiero è che (tenetevi forte) "Le catastrofi sono talora esigenza della giustizia di Dio, della quale sono giusti castighi. Le grandi catastrofi sono una voce paterna della volontà di Dio, che ci richiama al fine ultimo della nostra vita. Se la terra non avesse catastrofi, eserciterebbe su di noi un fascino irresistibile, e non ricorderemmo che siamo cittadini del cielo. In secondo luogo, le catastrofi sono i giusti castighi di Dio. Alla colpa del peccato originale si aggiungono le nostre colpe personali e quelle collettive, e mentre Dio premia e castiga nell’eternità, è sulla terra che premia o castiga le nazioni." 
Aaaaaaa bè, allora!
Siete ancora convinti che i veri pericolosi siano solo gli estremisti islamici? Almeno quelli li riconosci subito e non si ammantano di una "modernità" che non gli appartiene.
Come disse mio padre dopo l'elezione di Benny Semicroma in San Pietro: "meglio un reazionario conclamato che un finto progressista".

martedì 15 marzo 2011

Autogol

Delle volte trovi le conferme a ciò che già pensi dove meno te l'aspetti.
Grazie al blog Vibrisse, bollettino, di Giulio Mozzi, sono venuto a sapere che in un un articolo su "il Giornale" uno scatenato Paolo Del Debbio cerca di minimizzare la reale portata degli eventi sempre più drammatici che stanno accadendo in Giappone, dopo che la centrale nucleare di Fukushima è stata seriamente danneggiata dal devastante terremoto di qualche giorno fa.
Sviando abilmente il nocciolo del discorso dalla sua originaria posizione, il nostro si inerpica in paragoni assolutamente non richiesti fra il numero di morti delle tecnologie "altre" (carbone, petrolio, gas naturale, etc etc) e l'energia nucleare. Evidentemente nessuno gli deve aver fatto notare che non c'è mai stata la pretesa di considerare le altre tecnologie come "totalmente prive di rischi".
Non esiste cosa al mondo che sia totalmente esente da rischi. Il problema è il tipo di rischi e l'estensione delle conseguenze che si andrebbero a correre. Non c'è -molto semplicemente- nulla di più persistente, in natura, di un elemento radioattivo. Non lo spegni, non lo raffreddi, non lo convinci a parole. Se ti va bene ha un tempo di dimezzamento breve, altrimenti ce l'hai nel culo. Il problema è questo, e Del Debbio o non lo sa o fa finta di non saperlo (pessima figura in ogni caso).
Ma il top ce l'abbiamo quando cala la seguente frase: "...E si potrebbe continuare anche senza ricordare i 2000 morti del Vajont, cioè idroelettrico."
Bravo. Continua, allora.
Perché non continui?
Forse perché ti toccherebbe scontrarti con l'amara realtà che i duemila morti di quella tragedia non furono "colpa dell'energia idroelettrica" ma della sconsideratezza di chi volle a tutti i costi costruire una diga dove si sapeva perfettamente che non si doveva fare? Rialzandola poi addirittura di diversi metri in corso d'opera provocando un ulteriore dissesto ai fianchi della montagna che -puntualmente- ha ceduto, provocando quello che sappiamo? O sono cose da "propaganda di sinistra", queste?
Uno dei costruttori s'è pure ammazzato, intuendo la portata delle  conseguenze di ciò che era stato fatto, caro il mio Del Debbio.
Meno male che lui gioca solo con le parole e non con cemento e ferro, valà... (e tralasciamo l'idea che ci dà sulla sua limpidezza questo paragone forzato, strumentale e pretestuoso).
Se del Debbio voleva dimostrare che anche le "altre" tecnologie sono "cattive", per cui non ha senso dare così addosso all'energia atomica, ha solo dimostrato ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, che dare in mano agli italiani una risorsa molto rischiosa come quella dell'energia nucleare, sarebbe un autogol pazzesco.

sabato 12 marzo 2011

E dove starebbe la differenza...?

...e poco sotto...


Benny...? Ma bafangule!

2011 odissea nell'ospizio

È perfettamente inutile che Bondi faccia la scena madre dell'incompreso e depresso ("mi hanno abbandonato, lascio", parole sue) quando, dopo non aver fatto un cazzo a seguito dei crolli di Pompei (non dico per evitarli, quello sarebbe sperare troppo, dico proprio una qualche assunzione di responsabilità, un'inchiesta fatta come si deve, qualche testa che salta... GNÈMTE!) è inutile che dopo quel fattaccio, dicevo, come unico asso nella manica abbia avuto l'ideona che per "modernizzare" la SIAE sia necessario affidare la nomina di commissario straordinario al NOVANTENNE Gian Luigi Rondi! Tralasciando le altre porcate operate da quella società di filibustieri, sempre controfirmate dal nostro inconsolabile ministro, non è che io stia mettendo in dubbio lo spessore culturale e la preparazione di Rondi, chiaro, ma, anche con tutta la più buona volontà, è una persona che non può avere -a parità di preparazione- la stessa forma mentis di una persona nata cinquanta se non sessanta anni dopo.
L'elasticità mentale di una persona che ha sperimentato sulla propria pelle la rivoluzione digitale come parte integrante e imprescindibile della propria formazione non può che essere diversa (e più adatta a quello che vogliono chiamare "ammodernamento") rispetto a quella di una persona che si è formata con mezzi completamente differenti e che alle ultime rivoluzioni non può che avervi partecipato -sempre che l'abbia fatto!- solo come spettatore, per quanto curioso e attivo possa essere stato. Un trenta-quarantenne, alla rivoluzione informatica e digitale, vi ha partecipato. Un novantenne, se va bene, vi ha assistito. Per quanto possa essersi interessato, non può essere la stessa cosa.
E sto considerando la fortunosa ipotesi che si tratti di un novantenne sveglio, attivo e sagace! Che comunque, se proprio si pensa possa ancora dare un valido contributo, lo si può sempre nominare consulente esterno, invece di dargli la solita "cadrega", che magari sarebbe ora di dare ai suoi nipoti! 
Perché in questo paese, purtroppo, si tende invece a far pesare il mero dato anagrafico come unico motivo, causa e auto-giustificazione di ogni merito, come la validissima blogger Galatea faceva notare in un suo post.
Una mossa del genere vuol dire lanciare deliberatamente il segnale che in questo ospizio scalcinato non hai speranza di emergere, perché continuerai ad essere considerato "troppo giovare" (anche a ottant'anni verrebbe da pensare).
E noi continueremo a considerare Bondi -il signor ministro se ne faccia una ragione- un incapace di proporzioni stellari.

venerdì 11 marzo 2011

Il contaballe - sedicesima puntata






Chi l'ha detto che la matematica non è un'opinione? Se è l'opinione del capo, allora può benissimo esserlo! Come fa notare il buon Alessandro Gilioli, ieri il nano non ha mancato di sparare  le sue solite solenni cazzate contrarie all'essenza stessa della realtà delle cose, tipo "essere stato assolto ventiquattro volte". Ovviamente nessuno si sognerà mai di contraddirlo e fargli notare come le assoluzioni vere e proprie siano solo otto; dieci se vogliamo contare quelle ottenute cambiandosi apposta la legge (anche se così sarei capace anche io di giocare all'impunito... troppo facile!).
Per tre procedimenti è invece scattata la prescrizione (ma sappiamo che per i suoi cagnolini della propaganda "prescrizione uguale assoluzione").
Continuando a leggere l'articolo di Gilioli (giusto per rinfrescarsi la memoria, anche a prezzo di poderosi conati di vomito o istinti omicidi) ci si può ricordare come: "in altri due processi, il reato è stato estinto per sopravvenuta amnistia. Altri due processi sono finiti nel cestino prima della decisione sul rinvio a giudizio per un’altra legge fatta da Berlusconi. Senza il Lodo Alfano (incostituzionale) e poi il Legittimo impedimento totale (incostituzionale) saremmo già arrivati a una sentenza anche in un altro processo (tangenti Mills) che invece è ancora in corso".
Siccome sappiamo benissimo che adesso i suoi droni telecomandati ripeteranno a pappagallo "ventiquattro volte, ventiquattro volte", magari teniamoci a mente l'assoluta non veridicità della cosa. Non che si possa sperare di convincere quei poveri leatherworks, ma giusto per non dimenticarci noi di quanto quell'individuo stia impunemente continuando a pigliarci tutti quanti per il culo. Chissà che un giorno non gli si possa presentare il conto...

martedì 8 marzo 2011

Il fumetto, la nona arte...

Quando anche dei fumettisti surrealisti come il duo danese Wulffmorgenthaler, utilizzano il nano per le loro strip, non so, non mi pare un bel segnale.
(E come lo utilizzano, poi...)