In Italia c'è ancora una concezione del lavoro come un regalo che ti viene fatto, non come un diritto che ciascuno di noi ha.
È inutile che i capitani d'impresa si incazzino come bertucce quando gli si fa notare che gli stage non retribuiti sono da medioevo (e non stiamo parlando di fare il garzone di bottega, ovviamente). È inutile che citino altri grandi condottieri del rutilante mondo del lavoro, che affermano come oggi "Lavorare oggi a buoni livelli è un lusso", come se bastasse affermare che la merda è merda per considerarla una giustificazione sufficiente e chiudere il discorso.
Perché quando chi te lo fa notare ti fa anche presente come sia bastato andare all'estero, in un paese un po' più civile del nostro, per ottenere dapprima uno stage retribuito in maniera dignitosa, e successivamente la possibilità di un lavoro di responsabilità con un signor stipendio, beh, hai poco da incazzarti e metter su la commedia più in voga oggi del "sono stato frainteso". Hai poco da inerpicarti in giustificazioni, spiegazioni, rettifiche e cazzi e mazzi. Le parole stanno a zero. Altrove parlano i fatti, qui parlano i tromboni...
1 commento:
No, qui parlano quelli che hanno la faccia come il culo e, se glielo fai notare, si incazzano pure...
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