venerdì 31 luglio 2009

Ma allora è un vizio!


Poi se inevitabilmente mi vengono in mente le bizzarre abitudini tutte giapponesi di spedirsi mutande usate, non dite che sono io a pensare male!!!
E pure l'altro astronauta che l'anno scorso testò il prototipo era -fataità- giapponese!!!
Certo... il feticismo nipponico in questione riguarda rigorosamente scolarette adolescenti in uniforme da collegiale, non scienziati quarantenni, ma vabbè, questi son dettagli...

mercoledì 22 luglio 2009

Duemiladodici

...chissà che la razza umana si estingua sul serio, così Roland Emmerich la smetterà di propinarci sti polpettoni del cazzo dove scoppia TUTTO ma la famigliuola che sivuolebbene sopravvive.

lunedì 20 luglio 2009

Il VERO padrone di casa

Dato che mia madre è andata in vacanza mi ha affidato la custodia del suo padrone di casa. Che quindi ora e per un paio di settimane, diventerà il padrone incontrastato di casa mia.
Lui:


sabato 18 luglio 2009

What you see is what you get

"We are Motörhead and we play rock 'n roll!"
Mai slogan fu più aderente alla realtà!
Sono trentaquattro anni che la poderosa band inglese sforna del sano, energico e sincero rock duro, senza lasciarsi influenzare da mode del cazzo e tendenze passeggere. Era decisamente ora che andassi a vederli dal vivo!
Giusto per non arrivare impreparato mi sono anche riletto la spassosissima autobiografia dell'incrollabile Lemmy, che se penso che è più vecchio di mia madre non posso che tributargli il massimo rispetto possibile!

Comunque si avverte quando l'età porta saggezza. In ogni campo. Assistendo al concerto ne ho avuto la prova. L'apertura della serata è stata affidata alle Merendine Atomiche, un gruppo locale relativamente recente, direi anche capace e convincente ma, come dire... nulla di nuovo sotto il sole. Poi è stata la volta degli Extrema, band milanese sulla scena da svariati anni (già li avevo visti dal vivo, un sacco di tempo fa) che, pur essendo ben radicati nel metal, hanno comunque sfoggiato intermezzi funk, qui e là, che hanno reso più interessante il tutto.
Poi i tre grandi vecchi del rock (i Motörhead non sono assolutamente metallari... il loro è semplice rock 'n roll, suonato più forte, tutto qui) oltre a sfoggiare la loro infilata di grandi classici, hanno favorito un intermezzo acustico di sano country-blues, in cui Lemmy ha lasciato il basso per dedicarsi all'armonica a bocca, che dimostra quanto sappiano fare il loro mestiere. Non che ci fossero dubbi, eh...

La stessa cosa vale per il pubblico. I fans più anziani erano scatenati, certo, ma con una certa dose di sale in zucca... la stragrande maggioranza dei "boccioni" presenti, invece (che potrebbero essere tranquillamente nipoti di Lemmy) erano lì solo per fare casino. Giusto per dare un esempio, un gruppetto di pischelli vicino a me, durante il cambio palco appena prima dei Motörhead, alla vista del tecnico che sistemava la chitarra acustica che sarebbe stata utilizzata poi dal batterista, durante il set acustico, hanno cominciato ad urlare "OOOOOOO!! CHE CAZZO SERVE LA CHITARRA ACUSTICAAAAA??? HEAVY METAAAAAAAALLLLL!!"
Poveri cretini... sarebbe inutile fargli notare che in alcuni dei loro pezzi i Motörhead hanno usato anche sezioni di archi, o anche di fiati. Viene da pensare che se sono fans così sfegatati dovrebbero essersene accorti, ascoltando i loro dischi.
Ma mi sa che sono fans dell'immagine, più che della musica. Già negli anni 80 Lemmy affermava che l'heavy metal significa "...non venir mai considerati per la propria musica. Si viene considerati per la propria cintura fatta con le pallottole, per il volume che hai, per il tipo di pubblico che viene ai concerti o per quanto brutto sei, ma molto raramente la tua musica viene presa ed analizzata. Mentre altre volte lo fanno con musica che penso sia largamente inferiore, solo perché chi la suona ha il giusto taglio di capelli."
Aveva già capito tutto vent'anni fa...

martedì 14 luglio 2009

Aoh, quanno cià raggione...

Premesso che io Castelli faccio abbastanza fatica a sopportarlo anche solo in foto, stavolta devo dire che almeno in linea di principio sono d'accordo con lui.
La polemica che ha recentemente sollevato circa le inflessioni dialettali nelle produzioni televisive italiane, non è affatto priva di fondamento. Che poi a seguito di ciò ci sia stata una sbrodolata campanilistica di Bossi (credo non solo in senso figurato) sulla "nuova Hollywood" rappresentata dal Polo della Cinematografia Lombarda, vabè, sappiamo con chi abbiamo a che fare e pazienza, però il nocciolo della questione è purtroppo azzeccatissimo.
Ricordo che già anni fa la mia ex morosa friulana faticava a reprimere (anzi no, non reprimeva affatto) moti di stizza quando vedeva un film, pure di un certo livello, ambientato dalle sue parti -vicino al confine italo sloveno- in cui sembrava che fossero TUTTI de Trastevere!
Mancava Bombolo coi suoi "tzà tzà" ed era perfetto!
Il brutto è che se mentre da una parte questa polemica ha dato il La per le spacconate pseudo-etniche del senatùr, dall'altra parte le risposte sono state più che deludenti.
Flavio Insinna sostiene infatti che «Il problema è fare bene il proprio mestiere, in dialetto o in lingua poco importa». Strano perché pensavo che la dizione, per un attore, fosse piuttosto importante! Perfino Alberto Sordi e Nino Manfredi, in "Venezia, la luna e tu" si erano sforzati di cercare di parlare in veneziano!! Vabè poi il film era una commedia divertente, per cui gli improbabilissimi "cossa ghe xe?" di Albertone erano assolutamente spassosi. Ma prendete "La grande guerra" e sentite Vittorio Gassman come riesce a risultare convicente in milanese!
Monica Guerritore ci fa sapere che «Roberto Castelli non ha alcun titolo per poter intervenire su una faccenda che non lo riguarda, non lo tocca e di cui non sa nulla». Intanto per riconoscere un dialetto da un altro non ci vuole una laurea, e poi evidentemente Castelli sa abbastanza per poter affermare che Papa Giovanni XXIII era di Bergamo. Le argomentazioni della Guerritore, invece, cosa aggiungono alla vicenda? Mah...
Poi siccome la faccenda è debordata anche in ambito politico (come se se ne sentisse la neceessità) ecco che il responsabile ambiente del Pd, Ermete Realacci commenta ironico: «Se ci fosse una fiction ambientata a Milano che riesce a rappresentare l'Italia meglio dei Cesaroni va benissimo...».
Se ci fosse UN commento di questi che spiega perché far parlare come uno del Testaccio un personaggio bergamasco, andrebbe benissimo anche a me. Nel caso sollevato da Castelli non si trattava, infatti, di rappresentare "l'Italia". Ma di rappresentare una parte ben precisa di essa! Qui si tratta di professionalità, non di campanilismo.
Poi, certo, finché Bossi, grazie a questo pretesto, vaneggia di saghe epiche sul "popolo padano", dubito che il livello del dibattito potrà mai elevarsi più di tanto...

Oggi sciopero



...nella tradizione del mio proverbiale pessimismo temo che Angelino Jolie Half Ano si farà solo una sonora risata (con quei suoi bei dentoni) ma per non lasciare nulla di intentato aderisco volentieri all'appello di Diritto alla Rete contro il ddl alfano che imbavaglia la rete Internet italiana".


domenica 12 luglio 2009

Ipse Dixit

Beppe Grillo, 16 settembre 2005: "non mi candiderò al parlamento"
Beppe Grillo, 12 luglio 2009: "mi candiderò alle primarie del Partito Democratico"

È riuscito a smentirsi in quattro anni scarsi. Confidiamo che, una volta entrato in politica e integratosi nel sistema da lui tanto vituperato, riuscirà a realizzare tempi molto più competitivi. Non dico di arrivare alle inarrivabili prestazioni berlusconiane della "same day refutation", ma sicuramente saprà far meglio.
Auguri, perché tanto da me il voto non lo avrà di certo...

giovedì 2 luglio 2009

Cosa mi sono perso?

Sono sinceramente confuso. Giusto ieri ho visto in giro per la città una notevole quantità di questi manifesti di commemorazione per Rino Gaetano, attaccati dagli attivisti del centro sociale neofascista "Casa Pound".
Ora, ognuno commemora chi gli pare, ovvio, ma chiaramente una commemorazione effettuata con una massiccia invasione di manifesti abusivi non può non avere il sapore di una rivendicazione politica. Del resto un sito web ce l'hanno... potevano ricordarlo in tale sede.
Ricoprire mezzo centro storico di Padova con manifesti appiccicati in ogni dove fa perdere un po' di vista il soggetto del messaggio e quello che passa è solo il mittente e il suo gesto ("guardate, abbiamo ricoperto la città - NOI ESISTIAMO").
Quello che mi chiedo è perché Rino Gaetano? Era fascio? Giuro che non ne sono davvero al corrente... magari è un'icona della destra, che ne so...