lunedì 31 gennaio 2011

Gente che deve morire male (e lentamente)

Il copywriter (o i copywriters, perché ho il sospetto che per partorire una stronzata del genere sia stato necessario un nutrito manipolo di cervelli putrescenti) responsabile di una pubblicità di tale fatta, è il primo candidato della nuova rubrica "gente che deve morire male (e lentamente)", presso questo blog. (Un po' come la "lista dell'odio", di Punzy)






Non so chi frequentino, i creativoni dell'agenzia di pubblicità responsabile di quella minchiata, ma evidentemente pensano che per mandare affanculo le convenzioni, diventare timonieri del proprio destino e avere il coraggio di plasmare il proprio futuro, come creta sotto un paio di virili mani, sia necessario cagare almeno trentacinquemila euro. Almeno. Perché se devi avere "il coraggio", vuoi non infarcirlo di optionals? Dai, su.
E, sì, fanculo l'acid jazz e la lounge music. Ma allora, cristo di un dio, nella colonna sonora di sta merda di spot, abbiate il coraggio di metterci qualcosa di radicalmente "differente"! Che ne so, i Carcass o gli Impaled Nazarene, a sto punto.
No, fanno gli sboroni e poi franano sul pianofortino anemico alla Giovanni Allevi condito di sax idiota alla Kenny G.!
Ridicoli.

lunedì 17 gennaio 2011

Il campione rappresentativo

Tralasciamo per un attimo la desolante penosità delle scuse tirate fuori dal nano per la vicenda della minorenne ("ho una relazione sentimentale stabile"  ha ha... e allora?) e tralasciamo anche il fatto che tutti sembra si siano dimenticati di come fino a poco tempo fa fosse addirittura SPOSATO (più stabile di così...) senza che la cosa gli impedisse di frequentare escort; tralasciamo anche il fatto che considerare questo della frequentazione di zoccolette l'unico motivo per far cadere un ducetto paranoico che si è buttato in politica per mettersi al sicuro dai guai giudiziari, occupando il tempo libero che aveva dalla figa per creare leggi solo ed esclusivamente per il suo tronaconto, vuol dire mancare clamorosamente il nocciolo della questione. Qui il problema è un altro ed è più serio.
Come dico sempre più spesso, ultimamente, non è che i politici ce li mandino da Plutone. Se la nostra classe politica (e il suo "contorno patatine" dirigenziale, massmediatico e culturale) di qualsiasi appartenenza, è sempre più composta da disonesti, arroganti, truffatori, paraculo, leccaculo e parassiti, è perché il bacino umano di provenienza -cioè l'italico popolo- ha sempre più una composizione ricca e ben nutrita di tali squisiti soggetti. Se sempre meno gente si incazza per le porcate immani che quella masnada governativa va facendo o per quello che quella specie di Armata Brancaleone all'opposizione NON fa, è perché in fondo in fondo, sono cose che sempre più persone reputano normali. E che farebbero anche loro se ne avessero l'occasione.
Come dice una mia amica "qui il problema non è più politico. È civile."

domenica 16 gennaio 2011

...se famo du' spaghi...

Una delle poche cose su cui ancora questo paese agonizzante poteva far leva per darsi un minimo di lustro era l'indiscussa qualità dei suoi cibi, cardine di una ricchissima tradizione culinaria (dal momento che i tesori archologici sembrano non avere prospettive molto rosee e le bellezze naturali sono in serio pericolo, nonostante i media di regime cerchino di ignorare il problema, evitando elegantemente di parlarne).
Bene, sappiate che dal mese scorso, grazie ad un ministro che -evidentemente- reputa troppo complesso qualsiasi concetto che vada al di là di "pota... federalismo... negher de merda... pota..." tutte le leggi in materia di contraffazione degli alimenti sono state -molto semplicemente- cancellate.
Occhio, qui non si parla di depenalizzazione (come è successo con il falso in bilancio, altra squisita e rispettabile attività che tanto è amata dalla nostra feccia governativa) qui si tratta di abrogazione vera e propria. Cioè vendere -che so- un latticino alla merda non costituisce più reato.
Viene da chiedersi se questi pendagli da forca che ci ritroviamo al governo siano in qualche modo allergici al concetto stesso di legalità e illegalità, perché da come si muovono sembra che la loro principale occupazione sia quella di trovare le poche cose che ancora in Italia costituiscono un reato, e far sì che non siano più contemplate da un qualsivoglia codice di leggi.
E l'opposizione che si preoccupa dell'ossessione per la figa, del nano. Come se quello fosse un problema...

martedì 11 gennaio 2011

Il ladro di parole

Adesso sembra che sia stato solo un test per vedere le reazioni della gente, ma non faccio fatica a credere che se il Nano riuscisse a vederci un qualche tornaconto non avrebbe alcun problema a chiamare la sua nuova formazione politica "Italia", derubandoci ancora di un'altra parola, frase, modo di dire. Derubandoci non solo del suo utilizzo libero da connotazioni politiche, ma anche del suo significato più banale e proprio per questo più genuino. Esattamente come "Forza Italia", esattamente come "comunista", che non significa più "colui il quale professa la dottrina che propugna la collettivizzazione dei mezzi di produzione e la distribuzione dei beni prodotti secondo i bisogni di ciascuno". Esattamente come  le parole "amore" e "odio" utilizzate per indicare da una parte tutto ciò che fa lui e dall'altra qualsiasi cosa osi ostacolarlo. 
Già, proprio lui che è "sceso in campo" dando alla parola "politici" una connotazione prettamente negativa ("queste persone che non hanno mai lavorato in vita loro...", e altre STRONZATE simili, come ebbi già modo di esporre qui...") per poi -guarda un po'- usare la politica stessa per salvare il proprio culo e i propri luridi affari.
Chi riesce a svuotare le parole del loro significato o -peggio- di cambiarne l'accezione, compie una specie di stupro semantico che rivela una bassezza etica allarmante e da temere come la peste, altro che dialogo.

lunedì 10 gennaio 2011

Buon 1011!

Non ho assolutamente sbagliato anno, tranquilli. Qui siamo davvero nel medioevo, basta dare un'occhiata alle ultime farneticanti dichiarazioni di Benny Semicroma. 
Nel discorso d'inizio anno al corpo diplomatico presso la santa sede, alcune perle degne di  nota ci sono state elargite da un pazzo vestito come un personaggio di Guerre Stellari, ma con l'apertura mentale di uno de "Il nome della rosa".
In particolare una mi ha lasciato basito: "L'educazione sessuale e civile impartita nelle scuole di alcuni Paesi europei costituisce una minaccia alla libertà religiosa."
In pratica, secondo Benedictus Sextus Decimus lo stato dev'essere subordinato ad una confessione religiosa (la sua, manco a dirlo) in materia di ciò che viene insegnato nelle scuole STATALI. Come se già non gli bastassero quelle private (spesso dei preti) dove immagino non faccia fatica ad indicare cosa insegnare e cosa no. Perché avrà poi così paura dell'insegnamento dell'educazione sessuale, poi? Ma cosa pensa che insegnino? Si immagina forse che le maestre, vestite come Edvige Fenech nei film anni '80, entrino in classe cinguettando "oggi lezione di pompini! De Rossi, ti ricordo che mi devi ancora portare la tua ricerca sui vibratori anali, non voglio sentire scuse. Martucci! Smettila di eiaculare sulla Giacomin, non andare avanti col programma!"
Ma se questi pensano che il sapere come funziona il sesso possa arrivare a ledere una qualsivoglia libertà religiosa non solo dimostra come abbiano ancora una concezione distorta, mostruosa e minacciosa di una cosa completamente naturale, ma che l'unica vera stampella su cui pretendono di far poggiare la loro morbosa forma di devozione è l'ignoranza bella e buona.


martedì 4 gennaio 2011

Una su tre

Quanti di voi si ricordano dei roboanti proclami del nano sulle "tre i" che dovevano caratterizzare la scuola pubblica? Direi pochi, se ancora nessuno gli è saltato alla giugulare cercando di mangiargli il cuore.
Com'era? "Inglese, internet e impresa", no?
Beh "internet", in un paese che sta scivolando in fondo alla classifica europea del livello informatizzazione del suo popolo, in cui si sfornano leggi medievali per cercare di ostacolarne la diffusione libera, in cui ancora lo si paragona semplicemente ad una tivù con un po' di gadgets in più, direi che è quantomeno beffardo.
Adesso "inglese" è ancora più una presa per il culo, da quando si è scoperto che non c'è traccia, nei moduli per le iscrizioni al prossimo anno scolastico, dei famosi "corsi potenziati".
Se non altro la terza "i" un senso ce l'ha. Ormai riuscire ad trovare una scuola decente, è diventato un'impresa.