mercoledì 10 giugno 2009

Il petrolchimico

La genesi di questo drink risale a quando il mio ex-coinquilino (e compagno di svariate suonate) Marco Spinetta mi consigliò di provare il cosiddetto "Caffè Pedrocchi". Non nel senso dello storico caffè padovano, ma di una certa specialità che -appunto- lì servono e che porta lo stesso nome. Trattasi di una tazza di caffè lungo, non zuccherato ma addolcito da un velo di cremina alla menta, sopra. Decisamente raffinato.
Ora, siccome durante l'estate eravamo soliti farci svariati caffe shakerati casalinghi, ecco che alla prima occasione abbiamo cominciato a sperimentare, usando come ispirazione proprio il "Pedrocchi". Perché, invece dello zucchero (che anche se l'espresso lo bevo amaro, nello shakerato un po' ce lo metto) non utilizzare dello sciroppo di menta, come dolcificante, memori della specialità assaggiata poco prima? E visto che spesso alla menta si associa il latte, come pure al caffè, del resto, perché non aggiungere anche quello, insieme al ghiaccio?
Ecco che quindi il risultato ottenuto poteva avvicinarsi ad un cappuccino mentolato shakerato, freddo! Il sapore è gradevole e rinfrescante, soltanto che la commistione di caffè (nero), latte (bianco) e menta (verde) produce un intruglio grigio-verdastro che ricorda in manera preoccupante i fanghi del petrolchimico di Porto Marghera... donde il nome!
Ma superato questo piccolo scoglio (in fondo è solo una questione di apparenza) garantisco che va giù che è un piacere!

9 commenti:

[ ] ha detto...

W O R L D L Y ! ! !

(mm)

Io, che sono la fortunata proprietaria di un quadro che porta lo stesso nome di questa specialità reflua, posso assicurare che il nome è di assoluto buon auspicio! (giggle)

Bravo A'!

;-)

:-p

DaDi ha detto...

è ancora più buono se invece dello sciroppo alla menta si usa proprio il liquore di crema alla menta. Questo ovvia anche un po' al colore, diventa più un colore sabbia sporca :D

Arcureo ha detto...

Uuu... ottimo suggerimento! Basta considerare che poi col liquorino si rischia l'abbiocco (ronf!) ;-)

DaDi ha detto...

dipende dalle quantità ovviamente :) non più del "solito" shakerato al Baileys comunque!
Io metto anche qualche foglia di menta fresca nel caffe mentre lo faccio, aggiunge un tocco di classe :D

Arcureo ha detto...

...scusa ma dove le metti le foglie di menta fresca? Nel caffè già fatto o proprio durante la preparazione?

Comunque visto che ti vedo ben disposta verso questi esperimenti etilici, ti segnalo anche quest'altro, che inizia qui e termina qui! ;-)

DaDi ha detto...

mmh suona bene questa della grappa al latte. Provero'!
Per quanto riguarda le foglie di menta, dipende da come faccio il caffee, se nella caffettiera (moka) italiana, butto le foglioline nella vaschetta superiore della macchinetta, nella quale si riversa il caffe. Se lo faccio col filtro, o con la pressa francese, metto le foglie sul caffe macinato, sul quale verso l'acqua bollente. Se con la caffettiera da bar, sminuzzo qualche foglia e la mescolo con il caffe. Importante che becchi l'acqua bollente, insomma, che rilasca gli olii aromatici!

Arcureo ha detto...

Ottimo, grazie, mi sono segnato tutto! (dato che anche io ho sia la moka che quella a filtro... e pure quella napoletana!!!)

Aaah... il mitico estratto di alcaloide...

DaDi ha detto...

Mi hanno recentemente regalato una di queste astronavi ipermoderne che fanno di tutto, dal macinare il caffe' a zuccherarlo e schiumarci dentro il latte. Ma la uso raramente, solo quando proprio non ho tempo.. è buono, il caffe, ma mi manca il gusto della preparazione artigiana.
Mi piace anche il modo baltico-arabo di bollire il caffe macinato per qualche minuto con delle spezie e poi filtrarlo, ottimo con il cardamommo e un filo, ma proprio un filino di vaniglia, cannella e garofano. Questo viene ottimo poi anche per lo shakeraggio, per esempio con la crema (alcolica) al cioccolato..

Arcureo ha detto...

Aaa beh, la preparazione artigiana! Orma sono convinto che a svegliarmi, la mattina, non è la caffeina, ma è il rituale stesso!