martedì 11 gennaio 2011

Il ladro di parole

Adesso sembra che sia stato solo un test per vedere le reazioni della gente, ma non faccio fatica a credere che se il Nano riuscisse a vederci un qualche tornaconto non avrebbe alcun problema a chiamare la sua nuova formazione politica "Italia", derubandoci ancora di un'altra parola, frase, modo di dire. Derubandoci non solo del suo utilizzo libero da connotazioni politiche, ma anche del suo significato più banale e proprio per questo più genuino. Esattamente come "Forza Italia", esattamente come "comunista", che non significa più "colui il quale professa la dottrina che propugna la collettivizzazione dei mezzi di produzione e la distribuzione dei beni prodotti secondo i bisogni di ciascuno". Esattamente come  le parole "amore" e "odio" utilizzate per indicare da una parte tutto ciò che fa lui e dall'altra qualsiasi cosa osi ostacolarlo. 
Già, proprio lui che è "sceso in campo" dando alla parola "politici" una connotazione prettamente negativa ("queste persone che non hanno mai lavorato in vita loro...", e altre STRONZATE simili, come ebbi già modo di esporre qui...") per poi -guarda un po'- usare la politica stessa per salvare il proprio culo e i propri luridi affari.
Chi riesce a svuotare le parole del loro significato o -peggio- di cambiarne l'accezione, compie una specie di stupro semantico che rivela una bassezza etica allarmante e da temere come la peste, altro che dialogo.

5 commenti:

Punzy ha detto...

la chiamerà popolo dei galantuomini, vedrai

la Volpe ha detto...

neolingua...

Bastian Cuntrari ha detto...

Lo "stupro semantico" è semplicemente geniale! Grande, Arcureo...
Già ci ha defraudato dell'esultanza calcistica rubandoci il liberatorio "Forza Italia". E ora questo. Bastardo!

Padano DOC ha detto...

Geniale!
Geniale!
Adoro i tuoi post così profondi!

Ernest ha detto...

Sono vocaboli ad personam