Il copywriter (o i copywriters, perché ho il sospetto che per partorire una stronzata del genere sia stato necessario un nutrito manipolo di cervelli putrescenti) responsabile di una pubblicità di tale fatta, è il primo candidato della nuova rubrica "gente che deve morire male (e lentamente)", presso questo blog. (Un po' come la "lista dell'odio", di Punzy)
Non so chi frequentino, i creativoni dell'agenzia di pubblicità responsabile di quella minchiata, ma evidentemente pensano che per mandare affanculo le convenzioni, diventare timonieri del proprio destino e avere il coraggio di plasmare il proprio futuro, come creta sotto un paio di virili mani, sia necessario cagare almeno trentacinquemila euro. Almeno. Perché se devi avere "il coraggio", vuoi non infarcirlo di optionals? Dai, su.
E, sì, fanculo l'acid jazz e la lounge music. Ma allora, cristo di un dio, nella colonna sonora di sta merda di spot, abbiate il coraggio di metterci qualcosa di radicalmente "differente"! Che ne so, i Carcass o gli Impaled Nazarene, a sto punto.
No, fanno gli sboroni e poi franano sul pianofortino anemico alla Giovanni Allevi condito di sax idiota alla Kenny G.!
Ridicoli.