venerdì 20 agosto 2010

Ritardi

Come ormai sanno anche i sassi, Cossiga ha lasciato quattro lettere indirizzate ad altrettante alte cariche dello stato. Tre di esse sono state già rese pubbliche dai rispettivi destinatari, una no. Ovviamente quella indirizzata a Berlusconi.
Qualcuno riesce a trovare il motivo di tutto questo mistero? Perché è stato scelto di rivelarne il contenuto solo dopo la tumulazione dell'ex presidente (o almeno così hanno detto i portavoce del premier)?
Le tre missive finora rivelate (indirizzate a Schifani, Fini e Napolitano) avevano toni fra il formale, il cordiale e l'appassionato, mai critico o polemico. A questo punto sorge il sospetto che quella indirizzata a Berlusconi contenga qualche passaggio "scomodo" per l'ego smisurato e intollerante nei confronti di qualsivoglia critica, tipico del Nostro.
Consideriamo -per esempio- che Cossiga, nel 1998, disse ''Se Berlusconi e' il nuovo De Gasperi, io sono il nuovo Carlo Magno''.
Certo, sono tutte supposizioni... però...
Però a questo punto mi parte il trip complottistico-suppositorio e comincio a formulare scenari da intrigo a palazzo, specie in virtù dell'innegabile acume tattico del defunto presidente emerito. Tralasciamo per un attimo il ruolo poco trasparente di Cossiga in molte, troppe, vicende oscure della recente storia Italiana. Non si può negare che avesse una scaltrezza ed una conoscenza delle dinamiche della politica assolutamente di prim'ordine.
A mio parere Cossiga sapeva perfettamente che non solo una critica a Berlusconi avrebbe urtato oltre ogni dire il destinatario, ma anche -e soprattutto- che il suddetto destinatario, abituato come sappiamo ormai fin troppo bene, a mentire su qualsiasi cosa, avrebbe cercato di "aggiustare" ogni possibile passaggio meno che adulatorio e osannante nei suoi confronti.
Immaginatevi la scena: Berlusconi che in un clima da "rivelazione del terzo mistero di Fatima", legge commosso uno straziante ed accorato testo in cui abbondano i superlativi assoluti e si elencano svariati record battuti nell'arco degli ultimi centocinquanta anni. Tutti da lui, chiaramente.
Secondo me se l'è immaginata anche Cossiga, una scena del genere, e se io fossi stato in lui avrei fatto qualche copia della suddetta lettera "a rischio" e l'avrei affidata a qualche persona di comprovatissima fiducia. Persona che avrebbe dovuto saltar fuori e sbugiardare il nano, nonappena questi avesse tentato la mossa mediatica della sbrodolata adulatoria.
In pieno delirio paranoico mi viene quindi da pensare che questo ritardo nella pubblicazione della missiva in questione sia strettamente funzionale agli sgherri di Mister B. per individuare se effettivamente esista una "copia di sicurezza", oppure -in caso l'abbiano già individuata- per contrattare il prezzo necessario per farla sparire (si spera solo la lettera e non anche il suo custode).
Poi però queste trame alla John Le Carré lasciano il posto alla considerazione del fatto che in fondo siamo in Italia e -molto più semplicemente- a palazzo sanno benissimo che fra la gente non esiste memoria storica (anzi non esiste memoria, proprio) per cui basterà smettere di parlare della famosa "quarta lettera" perché entro breve tempo essa non sia mai esistita.
Boh, non so, esagero?

3 commenti:

la Volpe ha detto...

la cosa interessante è davvero se la lettera semplicemente sparirà dalla memoria collettiva...

SCIUSCIA ha detto...

In realtà, la tua tesi cade subito, poiché la lettere è indirizzata genericamente al Primo Ministro, non a Berlusconi - tanto è vero che fu Prodi a riceverla.

Arcureo ha detto...

La cosa è quindi ulteriormente misteriosa!!! Ci sono ancora meno ragioni per tenerla nascosta!!!
Ecco, adesso mi riparte il trip... vuoi vedere che, nello scriverla, Cossiga elogiò Prodi e adesso al Berlusca tira il culo? O che addirittura arrivò ad augurarsi che la carica di primo ministro non venisse più occupata dal cainano, o cose del genere...?!?
Dai non c'è ragione perché la tengano nascosta!
Come te lo spieghi?