lunedì 9 febbraio 2009

Eutanasia

Eluana Englaro
(Lecco, 25 novembre 1970 – Udine, 9 febbraio 2009)

Curioso come tutti quelli che hanno strillato contro l'eutanasia non si siano accorti del colpo di grazia che stava per ricevere la costituzione e non abbiano alzato un dito a riguardo.

9 commenti:

Pellescura ha detto...

giusta osservazione

Anonimo ha detto...

Vero, giusta osservazione.

Arcureo ha detto...

E adesso però voglio una legge sul testamento biologio. E pure in fretta!
O invece -come credo succederà- la cosa finirà nel dimenticatoio, rivelandosi per quello che era, cioè solo un infame attacco alla democrazia con annesso penoso lecchinaggio nei confronti del vaticano?
Scommettete?

Andrea De Luca ha detto...

giusta osservazione si
ciao eluana

Bruno ha detto...

dovrebbero vergognarsi tutti della speculazione politica, giornalistica e mediatica che è stata fatta su questo caso..... ora vedremo...e conteremo quante puntate di porta a porta o altri programmi del cazzo riempiranno le serate.... a partire da questa...!!!

Arcureo ha detto...

Esatto.
Apposta per questo incollo qui l'articolo di Giovanni Maria Bellu, da l'Unità di ieri. Lascia già intravedere lo scenario disgustoso che ci si para davanti:

La foto che manca
di Giovanni Maria Bellu

Guardate bene quelle foto. I giornali domani ne saranno pieni. Le televisioni inonderanno le case degli italiani con l’immagine di Eluana. E taceranno il fatto che quella ragazza, la ragazza sorridente delle foto, non esiste più da diciassette anni.
Il presidente del Consiglio, con la tempestività dello specialista di marketing, ha immediatamente avviato la seconda fase dell’operazione-Eluana. La sua prima dichiarazione è chiara fino alla spudoratezza. "E’ stata resa impossibile l'azione per salvarla".

Guardate quella foto e osservate la curva dei sondaggi. Cinque giorni fa due italiani su tre condividevano la scelta di Beppino Englaro. Ieri il paese era diviso a metà. Nel mezzo c’è stata una delle più colossali operazioni di disinformazione del dopoguerra. Sarà interessante e istruttivo studiarla. Perché la campagna mediatica della tragedia di Eluana Englaro è la dimostrazione evidente dei danni che la cosiddetta “anomalia italiana” è in grado di produrre nella libera formazione del consenso.
La tempestività con cui Silvio Berlusconi ha diffuso la sua dichiarazione chiarisce a tutti quelli che ancora non se n’erano accorti il senso dell’intera operazione: attribuire la morte di Eluana Englaro al capo dello Stato e all’intera opposizione. Con qualche venatura di “giallo” come ha potuto constatare chi, poco fa, si trovava davanti alla televisione e ha avuto la disgrazia di sentire Bruno Vespa.

L’uso delle immagini della ragazza sarà, nei prossimi giorni, il proseguimento con altri mezzi della falsificazione operata attraverso i servizi sui risvegli dal coma (di persone in condizioni totalmente diverse da Eluana Englaro) o con l’utilizzo ossessivo di verbi quali “bere” e “mangiare” (spesso accompagnate da immagini di focacce e bottiglie d’acqua). Per questo è importante guardare bene, cioè in modo adulto e consapevole, quelle vecchie foto.

Perché il loro uso e abuso richiamerà un’assenza. Richiamerà l’immagine mancante. Quella di Eluana nel letto di morte.
L’immagine che, se solo avesse voluto, Beppino Englaro avrebbe potuto diffondere per mettere a tacere i suoi calunniatori. Non l’ha mai fatto. Non ha voluto farlo. Ma questo, state sicuri, le televisioni del premier non lo diranno.


Chi ha potuto vedere con i propri occhi ha avuto le palle di dissentire dal suo capo, che intanto parlava di bell'aspetto, cicli mestruali e gravidanze.
Non so... vedete voi...

Giangidoe ha detto...

L'indignazione per tutta questa vicenda -e soprattutto per le esternazioni di Berlusconi- maturata leggendo gli ultimi due post ha raggiunto i livelli più alti degli ultimi mesi.
E non è poco...

Bastian Cuntrari ha detto...

Credo, Ale, che sia perché sapevano perfettamente che la Costituzione era già morta da un pezzo, essendo loro gli autori del delitto...

Rouge ha detto...

Qualcuno se n'era accorto e lo anche detto/scritto: tu, Il Russo, Gap, io, e tanti, tanti, blogger. Certo non i giornali e telegiornali di regime.