domenica 9 marzo 2008

Contente voi...

E anche quest'anno l'otto marzo è passato, fra mimose, ipocrisia e, per quanto mi riguarda, con una buona dose di urto nei confronti di una festa francamente priva di significato (o se mai ce l'ha avuto è stato puntualmente annullato da consuetudini e vuoti rituali, come un fumetto della mitica Claire Bretecher, già trent'anni fa -mica cazzi- aveva puntualmente e implacabilmente sottolineato).
Già da qualche tempo mi sono accorto di certi mesti siparietti che puntualmente ogni anno si ripropongono. Che sia in birreria, in pizzeria o in ristorante, la scena è sempre la stessa: ad un tavolo c'è un gruppo di donne... anzi no, per meglio dire de fémane ("donne" è un termine troppo generico, che include anche le persone di sesso femminile dotate di buon senso e sale in zucca, per fortuna ancora non estinte) e questo gruppetto risulta chiaramente in "libera uscita" dai propri partners. Già il fatto di aver avuto questa concessione, di aver potuto organizzare un'uscita fra amiche, solo in virtù del fatto che è la festa della donna è di una tristezza epocale (e il fatto di non accorgersene aggiunge altro blues al tutto) ma non è che l'atteggiamento della suddetta congrega di fémane sia granché meglio! Le si vede tutte tirate in ghingheri, con l'aria di chi si appresta a conquistare il mondo, timoniere del proprio destino, ed in realtà sono lì davanti ad una bruschetta e una coca media, che si stupiscono a vicenda di essere in libera uscita, magari commentando anche quanto meglio si stia senza gli opprimenti morosi. Ovviamente di lì a poche ore rientreranno tutte nei ranghi, senza aver concluso una mazza. A pochi tavoli di distanza ecco le controparti delle fémane. Gli òmeni (termine analogo a quello spiegato poco sopra). Non dico le controparti proprio di quelle fémane sedute a pochi tavoli di distanza, saranno i morosi di altre donne che staranno in quel momento recitando la loro tristissima parte in un altro locale, ma poco importa. Questi figuri sono lì tutti assieme, con l'aria di chi ha mandato il libera uscita le proprie "squaw" e si bea della propria magnanimità. Liberi dalle rispettive "palle al piede", questi soggetti si atteggiano a predatori in caccia, in procinto di fare strage di pulzelle ignare.
Chiaramente anche questi farlocchi non concluderanno una beneamata sega, anzi forse è proprio con quello che termineranno la mesta recita della festa della donna, e dal nove marzo riprenderà tutto come prima.
Eeeevanticussì...

8 commenti:

[ ] ha detto...

Talvolta la donna è un utile surrogato dell'onanismo. Naturalmente ci vuole un sovrappiù di fantasia.

Karl Kraus (1874 – 1936)

Anonimo ha detto...

Questa citazione è eccezionale e decisamente azzeccata! ^_^

Mi fa tornare in mente i discorsi di ieri su meccanicità vs. fantasie, puro rilassamento vs. necessità di giustificarsi e Louis C.K. (rulez!)

BTW, tornando al topic del post, durante la nostra cena dalla mora ciavarina, ieri sera abbiamo potuto osservare le varie categorie di tavoli che hai descritto... fèmene senza uomini che "vivono il prodigio del loro ciclo mensile, ostentando sicumera" (essere donna oggi di elio, aaaah! Poesia!), uomini col borsello in libera uscita a caccia di fèmene assatanate, etc... però ti sei dimenticato della categoria a cui appartiene (per non far nomi) "curate che xe mejo"... (giggle)

Quelle povere donnine che decidono (inconsciamente o non, chi lo sa) di indossare la maschera da sciiiùùra giina perfettiiina, succubi dei loro compagni ottusi e scialbi, che non le lasciano libere nemmeno la sera della festa della donna... Quelle fèmene che fanno le "contente e orgogliose di non festeggiare perchè è una festa stupida" ma in realtà si rodono il fegato perchè almeno per una sera sarebbero volute uscire con le loro amiche, senza dover aspettare il prossimo congresso fuori città del compagno ottuso. OMG! Quanta ignoranza...

Adesso però nanna, senza la tua ascella conciliante... Ronf!

XXX
Ba'


P.S. Domani voglio un post su Into The Wild... o magari chissà, lo scrivo io. Che botta che mi ha dato quel film. E' prorpio vero che ti muove dentro qualcosa di denso ma non riesci bene a identificarlo e a descriverlo... Bah.. Riflessioni...

Anonimo ha detto...

"La donna è un filtro più sottile della realtà"

Michelangelo Antonioni

ciao
caga
te vojo bene

Anonimo ha detto...

Ecco, sono d'accordo. Questi tristi e pietosi siparietti per fortuna io li conosco solo per sentito dire, perché per me la sera dell'8 marzo ogni anno è uguale a tutte le altre 364 sere dell'anno.
Vogliamo parlare, poi, del martellamento di strip? Un bombardamento di uomini con le chiappe al vento a destra e sinistra quella sera! E le ragazze che sbavano, nella loro libera uscita.
In generale tutto ciò mi lascia abbastanza indifferente, ma c'è una cosa che non sopporto e mi fa uscire dai gangheri: che quelle stesse donne vengano a dire a me che è assurdo che io non voglia festeggiare. Ma festeggiare che? Io manco ce l'ho il moroso per festeggiarne la libera uscita! (E poi anche quando ce l'avevo, avevo le libere uscite ogni sera dell'anno) Ma io a voi vengo a dire che siete delle gallinacce cretine? No, anche se lo penso. E allora lasssiatemi in pas!

Arcureo ha detto...

Massicciaaaaaaaa!!!
Standing ovation!!!
Massimo rispetto!!!
^__^

Anonimo ha detto...

Eh?

Arcureo ha detto...

No, dico... commento pungente, arguto e cazzuto! Donde il mio applauso a scena aperta!

Anonimo ha detto...

Ah :D
Ringrazio con inquino, mersì mersì