lunedì 29 novembre 2010

Gesti e significati

Mi piace pensare che il grande Mario Monicelli, prima di gettarsi, abbia pensato questo:


Il grande vecchio

Leslie Nielsen (11/02/1926 – 28/11/2010)

Quando un signore di una certa età, con già una certa carriera televisiva e cinematografica alle spalle, anche con notevoli ruoli drammatici, decide di rimettersi in gioco e dare una svolta radicale alla sua immagine, con personaggi come Frank Drebin di "Police Squad!", non può che diventare un mio personale mito!


giovedì 25 novembre 2010

It's logical, Jim!

Il tenente Spock avrebbe le convulsioni, in un caso come questo. Il "ministro" dello sviluppo economico Paolo Romani (fortemente voluto dal nano, e ora si capisce anche perché) ha appena calato una consecutio logica che se non fosse tutto drammaticamente vero strapperebbe le risate più convulse e applausi ascena aperta.
Il genio in questione ha appena sentenziato che "chi ha la corrente elettrica deve pagare il canone RAI".
Rileggete pure con calma perché tanto non è che quanto scritto cambierà coi successivi passaggi del vostro incredulo sguardo attonito.
Secondo quel patetico caso umano "se uno ha l'elettricità, ha anche l'apparecchio tv".
Adesso trovatemi una fottuta relazione causa-effetto fra le due cose. No dico, avesse detto il contrario ("se uno ha la tivù, allora è probabile che abbia l'elettricità in casa") avrei anche quasi quasi tenuto a bada la mia carica polemica... perché in fondo, a meno che tu non voglia trasformarla in un acquario, la TV ha senso tenersela in casa per accenderla di tanto in tanto. E poi adesso che son tutte ultrapiatte, una televisione non puoi nemmeno trasformarla in acquario!
Ma il contrario?
O grossa testa di cazzo, io l'elettricità in casa ce l'ho per far funzionare la lavapiatti, il frigo, lo stereo, etc etc... (ah e anche il computer che a te fa tanto paura, visto che con esso si può accedere ai canali di informazione non manipolati dal tuo padroncino).
Io la TV non ce l'ho, non ho intenzione di perdere tempo a dimostrarlo a nessuno (visto che un'altra genialata dell'ebefrenico è che "chi non ha la televisione dovrà dimostrarlo e solo in quel caso non pagherà") e non ho intenzione di pagare alcunché.
Fate schifo dal primo all'ultimo, sapevatelo.

mercoledì 24 novembre 2010

Discrepanze

Rispiegatemi un attimo con che criterio scelgono gli annunci google da mettere in sovraimpressione ai video di youtube perché qui c'è qualcosa che mi sfugge...

domenica 21 novembre 2010

Sul cadavere ancora caldo

Forse dare addosso a Bondi non è poi così saggio... il crollo della domus dei gladiatori ha dato l'avvio a nuove opportunità imprenditoriali, come si può vedere da questa inserzione che ho appena visto sul sito di tuttocittà e di cui fornisco uno screenshot


In fondo l'aumento di visite al sito che mostra in modalità streetview il patrimonio andato a puttane nonostante l'indefessa opera di tutela che senza dubbio il ministero dei beni culturali avrà attuato, si tradurrà certamente in un aumento di introiti pubblicitari e giri di affari.
E poi sti disfattisti che dicono che con la cultura non si mangia... finché il cadavere è ancora caldo si può mangiare eccome!

martedì 16 novembre 2010

Yokosooka

Pochi mesi fa...

E giusto oggi:


Yoko?
SUCA!

(Da notare che non me ne può fregare di meno che i Beatles siano o meno su iTunes, dato che sono sufficientemente feticista per comprarmi i CD originali, ma la Ono mi sta così sul cazzo che non potevo trattenermi!)

venerdì 12 novembre 2010

Si stava meglio quando si stava peggio

Chiamatela coincidenza ma proprio adesso che sto leggendo "i nemici della rete", di Alessandro Gilioli e Arturo Di Corinto, libro che pone alcune serie domande sul concetto di identità digitale e di copyright, mi è stato chiuso l'account YouTube. È la terza volta che "violo il copyright" di qualcuno. La prima volta mi hanno cassato uno spezzone del Saturday Night Live, la seconda un pezzo di un film di Verdone in cui -dicevano- era presente un brano musicale protetto da diritti d'autore (peccato che in quella scena ci fosse solo dialogo parlato) mentre la terza e definitiva reprimenda mi è arrivata addirittura da Merdaset perché ho caricato uno spezzone di Striscia La Notizia, in cui fra l'altro avevo partecipato personalmente come "gancio" del mitico Moreno Morello.
Pazienza, del resto sapevo che su YouTube non si possono caricare che opere di cui si detengono i diritti, no?
Ma allora chiediamoci questo: la "violazione" in cosa consiste? Ci facevo forse soldi, ritrasmettendo su YouTube spezzoni di trasmissioni televisive andata in onda anni e anni fa e che mai più verranno ritrasmesse? Dato che i miei dati navigano allegramente sulla rete da anni, direi che chi di dovere lo sa perfettamente che il mio canale YouTube NON HA collegamenti adsense mirati, coi quali attirare pubblicità e farci soldi. Lo sanno perché altrimenti google dovrebbe mandarmi i suddetti soldi, guadagnati violando la paternità delle opere dell'ingegno altrui. Lo sanno perfettamente quali libri compro online, che musica scarico (legalmente) da iTunes, quali accessori, gadgets e cazziemmazzi mi compro in giro per la rete. Uso SEMPRE il mio nome e cognome, per non parlare dei dati della mia carta di credito, chiaramente.
In pratica quello che faccio, con youtube, è la versione digitale dell'essermi registrato su VHS lo spezzone di un film o un programma tivù interessante per mostrarlo agli amici. E altrettanto in pratica, con questo sistema del "tu possiedi illegalmente una cosa non tua per cui ti sbattiamo fuori a nostro insindacabile giudizio", c'è la potenziale possibilità che ci possano far tornare a questo sistema delle VHS appena citato, come e quando vogliono. In pratica ci tengono per le palle.
Da notare che io, essendo comunque un autore, con tanto iscrizione (ahimè) a quel covo di mafiosi della SIAE (all'epoca della mia iscrizione non esisteva la licenza Creative Commons e comunque non ci sono vere alternative, in Italia. Se qualcuno le conoscesse e anche sapesse come dis-iscriversi dalla SIAE sono più che contento di farlo) essendo un autore, dicevo, sono ben conscio del fatto che le opere dell'ingegno vadano tutelate, ma nei confronti del plagio e/o del lucro, non dell'innocente condivisione.
Vorrei sapere QUALI danni ho arrecato a Mediaset per aver fatto vedere in giro lo spezzone di una trasmissione che non ritrasmetteranno mai più nei secoli a venire. Potrei anche capire per lo spezzone del film di Verdone, giacché spesso si trovano, in giro per il Tubo, film interi spezzettati alla bisogna (visti i limiti di 10 minuti che gli utenti normali hanno per i loro account). Uno può vedersi un intero film, anche se a risoluzione piuttosto misera. Dubito che ci si possano organizzare proiezioni-pirata o commerci di copie illegali, ma in effetti un film, anche se vecchio, resta comunque potenzialmente in commercio. Ma un vecchio programma tivù?
Non pigliamoci per il culo, questo è sparare nel mucchio per ribadire il concetto del "noi ti teniamo per le palle", visto che -a dirla tutta- giacché YouTube è collegato a Google, e quindi a Gmail, io stamattina mi sono visto bloccare anche l'accesso alla mia personale casella di posta elettronica e relativo account Google. Account dove archivio anche documenti, grazie a Google docs e i calendari della mia attività concertistica grazie a Google calendar. A causa di "attività sospetta" sul mio account mi è stato chiesto di verificare la mia identità rispondendo ad un codice inviato al mio cellulare (per cui ora hanno anche quello, serve altro? Cappuccino e cornetto? Un pompino, magari?).
È inutile che facciamo tanto i "cittadini duepuntozzzero" se poi vuol dire essere messi a bucoculo rispetto ad entità fumose ed indefinibili (provate voi a protestare col signor Google. Chi xeo? Mario Gùgol?) che applicano criteri di giudizio buoni per all'epoca in cui Giosuè Carducci fondò la famigerata Società degli Autori e degli Editori.
Entità che però hanno in mano l'intera nostra identità digitale.
Identità che ha concreti collegamenti con quella reale!
Con che spirito mi metto a caricare documenti personali su google docs, sapendo che se a qualcuno girano le palle io ci posso dire addio? Me li terrò nel mio computerino personale, al sicuro nel mio hard disk (soooo nineties) e magari anche su carta, che non si sa mai (sooo eighties).
E badate che quando va bene la cosa si può limitare ad episodi di eccesso di zelo, come nel mio caso; quando va male, i mezzi per provare zittire voci "scomode" su YouTube sono tutti in mano a quelli che nelle stesse mani hanno le nostre palle, come nel caso del blogger Claudio Messora e del suo blog ByoBlu, citato nell'illuminante libro di Gilioli e Di Corinto. Che vi invito caldamente a leggere. 
E non ci faccio soldi nel dirvelo, sia chiaro.
-AGGIORNAMENTO-
Sempre parlando di tempismo, stavo giusto lamentandomi delle condizioni vetero-autoritrarie in cui dobbiamo muoverci in rete, specie in Italia, quando il buon Gilioli cala un'altra clamorosa mazzata con una notizia di quelle che vedrei meglio fra quelle provenienti dalla Cina o dalla Corea del Nord che non da un paese che a parole si dichiara democratico.
L'italia non è mai uscita culturalmente dal dopoguerra, è ora che ce ne facciamo una ragione.

giovedì 11 novembre 2010

Make it so!

L'ho saputo solo ora ma a giugno il mitico Patrick Stewart (si, si, il Capitano Picard di Star Trek - The Next Generation, potete pure cominciare a sospirare alzando gli occhi al cielo) è stato nominato Sir dalla Regina Elisabetta II in persona!

...e chiaramente non potevano mancare, in giro per il web, le reinterpretazioni strartekiane dell'evento.
Tipo questa in cui la regina (bel vestitino, by the way. Porta Portese, vero?) celebra l'investitura con una Bat'leth.


Lo so... sono senza speranza, lo so...

mercoledì 10 novembre 2010

Quel che è giusto, è giusto.

In effetti stavolta ha ragione. Non l'hanno fischiato. Gli hanno urlato "mafioso". È diverso...


martedì 9 novembre 2010

If you bev, you don't guid!

Lo so, sono uno spaccaballe e un puntalcazziere ma quando vedo certe cose penso invariabilmente "ma chi ve l'ha fatto fare?".
Spiego: ieri ero a suonare in un locale del veneziano e ho notato un cartello che pubblicizzava una validissima iniziativa, peraltro patrocinata anche dal comune di Mirano, come si può leggere qui.
Solo che a me la prima cosa che saltava all'occhio era la clamorosa cappella sintattica. Eccola:
Se devi per forza, a tutti i costi, dare il nome inglese a qualcosa (specie se di carattere così "ufficiale") almeno, dico ALMENO, accertati di aver scritto giusto.
O scrivi direttamente in italiano... o magari in veneto, perché no?
(Per la cronaca: in inglese non si dice proprio "or qualcosa, or qualcos'altro". Ma proprio per niente. Si dice "either una cosa, or un'altra". Al limite potevano chiamarla semplicemente "drink or drive")
Comunque l'iniziativa è valida, ripeto, e mi dispiace dover dire che la tipa che gestisce il locale dove ho suonato ha tristemente fatto notare come finora ci siano state pochissime adesioni. Come se la gente either si vergognasse di chiamare (dovendo quindi, nel farlo, ammettere di essere incatramata oltre ogni dire) or in un eccesso di fiducia pensasse sempre di "potercela fare". Per poi andare a stampigliarsi regolarmente sui platani o giù per i fossi, ma vabbè...

giovedì 4 novembre 2010

Materiali e metodi

Mah, io sapevo che la mafia ti faceva trovare una testa di cavallo mozzata sull'uscio di casa, non una zoccola in soggiorno.
Sarà...

martedì 2 novembre 2010

Precauzioni

A scanso degli inevitabili (e prevedibili) "non l'ho mai detto" e "sono stato frainteso".






...così, a titolo precauzionale.

(Il video proviene dal sito de La Repubblica, anche se l'ho editato io. Se serve lo rimuovo, ma a mio parere sarebbe il caso di lasciarlo a imperitura memoria...)

lunedì 1 novembre 2010

Il contaballe - quindicesima puntata (ritorno al futuro)

No, non ho fatto un viaggio spaziotemporale fino a domani. È che è fin troppo facile prevedere che domani, appunto, alla scadenza di quei famosi dieci giorni in cui aveva detto avrebbe "sistemato tutto", non sarà sistemato proprio un beneamato cazzo.
Ma la colpa sarà dei cumunisti, o dei magistrati, o di chi semina odio... dite voi, tanto una vale l'altra.