No, cosa avete capito! Mica mi sto riferendo alla quaresima! È che giusto oggi (vabè... è passata la mezzanotte... per cui tecnicamente ieri, mercoledì 25 febbraio) ho approntato un esperimento alcoolico che da troppo tempo rimandavo.
La grappa al latte!
Ricetta elargitami dal gestore del
Pane Vino e San Daniele, un locale di Cortina D'Ampezzo dove andai più volte a suonare (e dove ebbi ovviamente occasione di assaggiarla) questa gustosissima bevanda è anche semplicissima da preparare.
Si prende un litro di latte, un chilo di zucchero, un litro di grappa, un limone ed un baccello (o bastoncino) di vaniglia.
Latte, grappa e zucchero vanno ovviamente mescolati assieme, mentre il limone, tagliato in quattro tocchi, va lasciato a mollo per dieci giorni e poi tolto. La stecca di vaniglia invece la si può lasciare.
Si lascia riposare il tutto per quaranta giorni e poi si può gustare. Magari è consigliabile dare una filtrata al tutto, per eliminare eventuali semi del limone messo all'inizio.
Ecco, per cui il 6 aprile saprò se l'esperimento è andato a buon fine!
Seguirà resoconto della degustazione! ;-)
--AGGIORNAMENTO--
Oggi, 7 marzo ho provveduto a togliere i limoni. Nel travasare l'intruglio da una dama all'altra ho filtrato un po' del caglio che inevitabilmente i limoni hanno prodotto e ho sciolto un po' (ma non tutto) dello zucchero depositatosi sul fondo, aggiungendo un filino di acqua calda, ma anche grappa e agitando bene prima di versare le ultime gocce. Soluzione sovrasatura, evidentemente. Beh è anche a questo che serve l'attesa paziente. A far depositare ciò che non può sciogliersi.
Appuntamento sempre al 6 aprile. A due giorni dal mio compleanno (che non ho ragione
alcuna di festeggiare, anzi potrei ubriacarmi ferocemente con la grappa appena preparata, ma questa è un'altra storia). Il risultato dell'esperimento lo si può leggere
QUI.