Lo so che alla fine del pezzo è chiaramente visibile un "© RIPRODUZIONE RISERVATA" e perciò, se del caso, se sorgessero problemi di copyright, toglierò l'immagine. Ma un pezzo come questo (dalla rubrica "L'Amaca" di Michele Serra, su La Repubblica) non può non essere diffuso.
"We've all heard that a million monkeys banging on a million typewriters will eventually reproduce the entire works of Shakespeare. Now, thanks to the Internet, we know this is not true"
(Robert Wilensky)
martedì 25 ottobre 2011
sabato 22 ottobre 2011
Velate proteste
Ho come l'impressione che gli abitanti di questa stradina di periferia di Padova ne abbiano le palle piene dei rallentatori...
mercoledì 19 ottobre 2011
Fatti, non pugnette!
In Italia c'è ancora una concezione del lavoro come un regalo che ti viene fatto, non come un diritto che ciascuno di noi ha.
È inutile che i capitani d'impresa si incazzino come bertucce quando gli si fa notare che gli stage non retribuiti sono da medioevo (e non stiamo parlando di fare il garzone di bottega, ovviamente). È inutile che citino altri grandi condottieri del rutilante mondo del lavoro, che affermano come oggi "Lavorare oggi a buoni livelli è un lusso", come se bastasse affermare che la merda è merda per considerarla una giustificazione sufficiente e chiudere il discorso.
Perché quando chi te lo fa notare ti fa anche presente come sia bastato andare all'estero, in un paese un po' più civile del nostro, per ottenere dapprima uno stage retribuito in maniera dignitosa, e successivamente la possibilità di un lavoro di responsabilità con un signor stipendio, beh, hai poco da incazzarti e metter su la commedia più in voga oggi del "sono stato frainteso". Hai poco da inerpicarti in giustificazioni, spiegazioni, rettifiche e cazzi e mazzi. Le parole stanno a zero. Altrove parlano i fatti, qui parlano i tromboni...
sabato 8 ottobre 2011
Il paese all'incontrario
In un paese dove sono i comici e gli autori satirici ad offrire le analisi sociopolitiche più lucide e nette e la seconda carica dello stato non fa che raccontare barzellette, non deve stupire che due signori Ciccio Cicci qualunque abbiano avuto le palle per metter su una provocazione/accusa di questo tipo:
Trascrivo qua sotto il testo dell'annuncio, perché vista l'aria che tira a proposito di libertà di parola, in questo paesucolo, non mi meraviglierei che gli blindassero il sito a breve.
6 ottobre 2011, ore 5.49: Muore Steve Jobs
6 ottobre 2011, ore 13.06: Silvio Berlusconi (scherzando) afferma di voler fondare il partito "Forza Gnocca"
Nel momento stesso in cui abbiamo sentito la notizia della battuta del Presidente del Consiglio non abbiamo avuto alcun dubbio su quello che sarebbe successo in Italia: notizie e dibattiti monopolizzati, tutto il comparto dei media a parlare quasi solo ed esclusivamente di ipotetici e fantomatici nomi di partito.
Muore il più grande visionario della società moderna, colui che con il suo esempio ha spinto migliaia e migliaia di persone a seguire i propri sogni rischiando tutto, spinti solo dalla follia del proprio cuore e dal coraggio delle proprie idee. Ma in Italia si parla del partito della gnocca e non della eccezionale figura che ci ha lasciati, del mentore virtuale di migliaia di nuovi giovani imprenditori (tra i quali noi).
Con questo scherzo volevamo solo attirare l'attenzione dei media, che spesso manca, sulla miriade di startupper italiani che con il loro entusiasmo, la loro passione, le loro idee e i loro sacrifici inseguono i sogni che hanno nel cuore. Spesso scontrandosi però con una realtà che forse non viaggia alla stessa velocità delle loro intuizioni. Anche Apple per Jobs era un sogno. Anche Facebook per Zuckerberg era un sogno. In Italia, però, per seguire i propri sogni, per rendere reali le proprie idee, serve un entusiasmo fuori dal comune.
Steve Jobs nel suo celebre discorso agli studenti di Stanford ha detto: "Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare.". Noi abbiamo deciso di avere coraggio. Il nostro cuore e la nostra intuizione ci hanno portati a fondare una startup, Vinswer.
Purtroppo, però, Vinswer ha sede negli Stati Uniti. Perché in Italia è molto più difficile, troppo più difficile.
Michele e Stefano
giovedì 6 ottobre 2011
Cominciamo a far pagare il biglietto?
Avrei un'ideuzza per risollevare l'Italia dalla crisi.
Viste le risate che all'estero si stanno facendo a seguito delle uscite del patetico personaggio a capo del nostro governo...
...dal Regno Unito...
...alla Germania...
...alla Francia...
...aegli Stati Uniti...
...ma anche nella lontana India...
...financo nella remota Australia!
...beh, che sia il caso di cominciare a far pagare il biglietto???
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