Questo governo guidato da degli sciùr Brambilla fermi agli anni cinquanta ne sta provando un'altra... il 6 luglio arriverà una delibera Agcom, sulla tutela del
copyright online, che potrà garantire all'Autorità delle comunicazioni il diritto
arbitrario di oscurare siti senza un processo.
Ripeto: senza un processo.
Difatti, in presenza di sospette violazioni del copyright (e qui, essendo TUTTO in mano a Rai-Mediaset-Mondadori non credo si faccia fatica a capire DI CHI siano le luride manacce in questione) «L’Autorità potrebbe sia irrogare sanzioni pecuniarie molto ingenti a chi non eseguisse gli ordini di rimozione, sia ordinare agli Internet Service Provider di filtrare determinati siti web in modo da renderli irraggiungibili dall’Italia. Il tutto senza alcun coinvolgimento del sistema giudiziario»
Ripeto: «senza alcun coinvolgimento del
sistema giudiziario»
Loro hanno un sospetto, loro decidono, loro eseguono.
I tuoi diritti te li cacci in culo.
Manco Judge Dredd, cazzo...
Loro hanno un sospetto, loro decidono, loro eseguono.
I tuoi diritti te li cacci in culo.
Manco Judge Dredd, cazzo...
Questa è una norma che non esiste
in nessun Paese libero.
Con la scusa della tutela del copyright, il merdanano e i suoi infami servitori stanno cercando di rendere "controllabile" una delle poche fonti di informazione non soggette a controllo (il loro), rendendo il web una specie di "tivù con qualche gadget in più".
Sbrilluccicosa ed interattiva, sì, ma dove passano solo i loro addomesticati proclami, e dove chi prova ad andare in cerca di altre campane da sentire, si vede impossibilitato a farlo. (Quando non mazziato, in caso riuscisse a trovarle e volesse condividerle con altre persone).
In rete stanno ovviamente fioccando iniziative, come per esempio questa, ma mi sa che stavolta lo scontro sarà più aspro, dato che l'opposizione è ancora inebetita dal periodo refrattario post-coito, grazie agli ultimi risultati delle urne. È ancora là a fumarsi la cicca... e intanto quegli altri stanno preparando un incursore anale pralinato, che manco se lo immaginano!